Ne Il Giovane Holden, lo schivo J.D. Salinger scriveva: «il desiderio che uno scrittore ha di anonimato-oscurità è la seconda dote più importante che gli sia stata affidata».
Che faccia avrebbero fatto lui e Charles Bukowski, Jack Kerouac, José de Sousa Saramago e la bella Clarice Lispector nel vedere i ritratti realizzati dal giovane brasiliano Álvaro Franca?
Lo avrebbero mai creduto possibile mentre erano chini a battere i tasti delle loro macchine da scrivere?
Quei tasti il cui rumore ritmato ai più maledetti di loro, ubriachi, drogati, chiusi a notte fonda in una lurida stanza, satura per il fumo di sigaretta, immagino provocassero perfino un certo fastidio.
Perché Álvaro Franca il ritratto agli autori che ama, lo ha fatto in modo quanto meno inconsueto, utilizzando foglio, inchiostro e… una macchina da scrivere.
I primi 5 che vedete nelle immagini sono frutto del periodo trascorso alla Cambridge School of Art, ma ne sta realizzando degli altri e se siete curiosi potete seguire gli sviluppi su suo sito a su Behance.