Era il lontano 2009, quando io e Simone tenevamo un corso presso la Facoltà di Culture e Tecniche della Moda polo di Rimini. Una delle studentesse che lo frequentava svolgendo il suo settimanale compitino (e si io e Simone avevamo preso molto seriamente la cosa), scrisse un post su un neonato brand e siccome lo trovammo interessante, il post fu pubblicato anche qui sulle pagine di Frizzifrizzi (se siete curiosi lo potete leggere qui), il brand in questione era Lemuria.
Ora la studentessa è cresciuta, la sottoscritta invecchiata (e pure Simone, anche se non lo ammette!) e il brand da quel che vedo nelle immagini della collezione FW 2014/15 si è evoluto.
Agli interessanti abiti trasformabili, da cui era partito, si sono aggiunte giacche, pantaloni e maglieria, per una collezione dall’aspetto materico ed ispirata alla terra, sia nei colori che nelle texture, grazie a tessuti increspati che evocano il muschio e la roccia.
Non temano però le amanti dei capi trasformabili, che caratterizzano il brand, i capi restano in una triplice versione, quella basica in jersey di viscosa ed in due nuove versioni: una in cupro stampato e l’altra in un tessuto che ha memoria di forma, ovvero un tessuto realizzato con una fibra di acciaio, in grado di mantenere la forma – sgualcita o stirata – il che consente una ulteriore personalizzazione del capo.