Qualche settimana fa ad annusare l’aria arrivò mio padre con: «In quegli anni, l’amaro serviva perché mangiavamo tutti di più e poi toccava digerire in qualche modo, poi vennero dietisti, salutisti e conti troppo salati a mettere tutti a dieta, a non più di due portate per pasto, ma sono certo che ben presto ci sarà il rilancio. E poi a me piacevano gli amari».
Voi cari giovani all’ascolto, ve li ricordate gli amari?
Era la fine degli anni ’80 quando non c’era fine pasto senza un «Gradisce un amaro? / Prende un digestivo?».
Io all’epoca non li bevevo, come negli anni ’90 non bevevo il limoncello, in una sorta di controtendenza alcolica… ma per ricordare li ricordo bene, compreso l’ungherese Unicum il primo – di cui io ho notizia – a tentare il rilancio.
La storia di questo amaro risale al 1790, quando il dottor József Zwack, medico di corte di Giuseppe II imperatore d’Asburgo e re d’Ungheria, partendo da 40 fra erbe e spezie ottenne un distillato per aiutare sua maestà a digerire.
«Das ist ein Unicum!» – disse il re e nessuno lo contraddisse più.
La ricetta custodita gelosamente dai membri della famiglia Zwack, sopravvisse ai conflitti mondiali e alla confisca da parte del regime nazionalista della fabbrica. Fu prodotto per alcuni anni negli Stati Uniti e poi anche in Italia, ma nel 1989 tornò nella sua terra.
Distribuito in 30 paesi e con 3 milioni di litri venduti nel solo territorio ungherese – a quanto pare hanno la digestione lenta da quelle parti! – ora Unicum tenta il rilancio coinvolgendo giovani illustratori italiani, chiamati a rivisitarne la veste grafica.
Simone Antonello, Simone Bubbico, Valentina Casali, Michela Pennesi e Valeria Salvo, hanno riletto l’iconografia di Unicum, partendo dal concetto di carattere. Le illustrazioni sono state fatte sulle barrique, che vengono utilizzate per l’invecchiamento e saranno votate fino al 15 giugno sul sito di Unicum.
Il vincitore vestirà l’edizioni speciale di Unicum per l’inverno 2014/15.
L’ obiettivo è chiaro: l’avvicinamento ad un target più giovane.
Quindi voi giovani all’ascolto inizierete a bere amaro? Non so.
Voterete? Boh.
A mio babbo piaceva l’Unicum? Non me lo ricordo, ma glielo chiederò.