Non sono mai stata favorevole alla scrittura di diari (ma ne scriverei uno come ha fatto Bukowski se sapessi di dover morire nel breve periodo), ma sono ossessionata dai momenti, vissuti in determinati luoghi e con determinate persone.
Spesso mi capita di annotarli, e lo faccio perché credo che ricordarsi di alcune cose che tendiamo a dimenticare potrebbe essere importante, un giorno, per capire qualcosa in più su noi stessi, su quel che ci è apparso bello (nel senso più puro del termine) in un definito momento della nostra vita.
Esistenzialismo a parte, un libro adatto per questo genere di cose è sicuramente “Q&A: A Day Journal” di Potter Style, il quale permette di rispondere ad una domanda diversa al giorno, per cinque anni. Dato che ognuna delle domande è posta ad inizio pagina, una volta giunti alla fine di un anno basterà ricominciare da capo, così da poter ricordare come ci si sentiva in quello stesso istante esattamente un anno prima, tirare le somme e riflettere su cosa è cambiato (o non è cambiato).
Così voi potrete iniziare (o continuare) a farvi un sacco di domande illuminanti, e finalmente io non dovrò più pormi il problema di quante agende indiane mi serviranno per annotare tutto quel che vedo/sento/percepisco.
Per comprarlo, potete andare qui.