Ecco un paio di consigli per qualche bislacco acquisto: quando ho visto il Catalogo degli oggetti introvabili, tra le altre cose, ho pensato al libro dei Prodigiosi Umanimali del Signor Larsen. Entrambi raccolte di meraviglie, una di oggetti inutilizzabili ordinabili per posta, l’altra di creature fantastiche realmente esistite o che si spera esistano da qualche parte.
Il Catalogo degli oggetti introvabili venne pubblicato nel 1969 da Jacques Carelman, eccentrico artista francese che decise di prendersi gioco dei cataloghi di vendita per corrispondenza, che ai tempi erano molto popolari.
Tradotto in 19 lingue, venne pubblicato anche in Italia nel 1978 e contiene una rassegna di più di 400 illustrazioni di oggetti quotidiani reinventati e resi completamente inutili, il contrario di quello che fa il buon design di Munari.
È un articolo che si può ancora trovare nelle librerie online o su ebay e gli stessi oggetti sono oggi raccolti in un sito web che permette, come in origine, di farseli spedire a casa.
Oltre alla caffettiera per masochisti, la bicicletta simmetrica, l’incudine da viaggio e il fucile per canguri, il catalogo contiene giochi di parole resi famosi dalla letteratura francese, come il contrepèterie, citazioni e proverbi, che abbinati alle immagini suonano decisamente buffi.
Il Signor Larsen è invece un collezionista che ha viaggiato per lunghi anni al fine di scovare almeno un esemplare per ogni specie di Umanimali e Animoggetti e con questo libro inaugura il tendone che ospita la sua prima esposizione, dove può mostrare i risultati delle sue fatiche: l’Umagallo, l’uomo con le zampe di gallo, che aborrisce la tenerezza, l’amicizia, la comprensione e alla vista di un bacio o di un abbraccio è preso da febbri e convulsioni; l’Usignore, metà uomo e metà usignolo; il Dalmartista, il miglior amico del pittore, dal corpo di cane e la testa di uomo, ritocca i quadri rimasti incompiuti quando il suo padrone va a dormire e il Gorilla da discoteca.
“Le attività umane sono innumerevoli e varie. Alcune persone dirottano gli aerei, altri i fondi pubblici o la conversazione. Io preferisco, per quanto mi riguarda, dirottare l’uso corrente degli oggetti comuni. È molto meno pericoloso, più onesto, ed infinitamente più divertente. I miei oggetti, perfettamente inutilizzabili, sono esattamente il contrario di quei gadget di cui la nostra società consumistica è ghiotta. Se qualcuno me lo domandasse, io li qualificherei come: grotteschi, poetici, spassosi, assurdi, filosofici, astuti, puerili, profondi, ironici. Osservandoli lo spettatore sarà allora pregato, secondo il suo umore, il suo gusto e la sua cultura, di cancellare la qualifica di inutili!”
Jacques Carelman.
Non svelo altro.
