Rumorama, interviste colorite | Fabio Ramiro Rossin

Rumorama—ne abbiamo già parlato qui—è una compilation di 13 canzoni di band italiane del panorama rock/alternative, illustrate da giovani artisti della nostra penisola.
Rumorama è nuovo modo di vedere la musica.
Rumorama è un progetto autoprodotto ed autofinanziato e si presenta al pubblico in forma di libro ed esposizione itinerante.
Volendo proporre una rubrica tutta nostra che fosse in linea con il concept che stiamo portando avanti, abbiamo pensato ad una soluzione stuzzicante: che cosa accadrebbe se i nostri amici illustratori fossero intervistati in qualità di musicisti e non di artisti visivi?
Oggi intervistiamo Fabio Ramiro Rossin che per La compilation a colori ha illustrato il brano dei Father Murphy “It Is Funny, It Is Restful, Both Came Quickly”dall’album Anyway, your children will deny it.

Prima di tutto vogliamo sapere: qual è il tuo genere musicale?

Prima di tutto ciao. Al contrario di alcuni generi musicali, l’educazione non passa mai di moda.
Io suono malinconico e ripetitivo. Shuffle asciutti e dissonanti,bassi malinconici e circolari che cadono nel vuoto. Come antifona alle atmosfere più incerte,una digressione di riverberi freddi, ma solo per accattivarmi il plauso della critica.
In realtà non so suonare un cazzo, la mia musica potrebbe al massimo ricordare un gatto randagio gettato in una betoniera da un vecchio che scatarra controvento.

Hai appena registrato il tuo primo disco. Come s’intitola? Ti va di parlarcene?

“I’ll kick the bucket before i’d kick you abaft” sarebbe di ossatura solida, sicuramente acerbo ma già pieno di languidi rimpianti.
Vi traghetterei  in una notte d’estate sulle sponde torride e umide del Mississippi, per poi lasciarvici fino alla prima piena sperando non sappiate nuotare.

Hai l’opportunità di farti disegnare da un illustratore la copertina del tuo album. A chi vorresti rivolgerti?

Dubito ne troverei uno più bravo di me.
Quindi opto per una francesina sui venti, di buona famiglia, carina e in crisi creativa.
Così magari con sta scusa del cazzo il papà ci paga il viaggio per ritrovarle la vena artistica.

A quale etichetta discografica manderesti per prima il tuo lavoro?

Alla Cinevox.
Erano specializzati in colonne sonore per film dell’orrore,e se mi mettessi a suonare di certo ne produrrei parecchio.

Nella tua band puoi utilizzare al massimo 5 strumenti musicali. Quali non possono assolutamente mancare?

La dobro, la diatonica in do, il kazoo, il  tricchetracche e il registratore di cassa che fa ka-ching ad ogni passaggio radio, per stimolare le endorfine.

Quali sono le tre band che ti hanno influenzato maggiormente?

Una volta ho preso il raffreddore a un concerto degli Afterhours, ma solo perché pioveva.

Ok, adesso hai la possibilità di andare in tour in apertura di una band famosa in modo che tu possa farti conoscere. Scegline una italiana e una straniera.

Ehi, siamo nelle mie fantasie. Chiunque dovrebbe rivolgersi alla mia agente per farsi aprire il concerto.
E la mia agente dovrebbe farsi sculacciare per ottenere un sì.

In quale città hai deciso di formarti artisticamente?

Bah, indifferente. Tanto ormai la tristezza la trovi ovunque.

Live show: dove preferiresti suonare? In uno stadio? Club con posti contenuti? Un bell’auditorium o un centro sociale?

Al bar.

Che cover stai preparando per il tuo live set?

Fa troppo caldo per una cover.
Se proprio devo, sceglierei qualcosa che avesse più di settantasei anni e otto mesi.

Ok il tuo concerto è appena terminato. Come vuoi salutare il tuo pubblico?

Ciao ciao con la manina.

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