Nono Leni | FW2013/14

Il brand Nono Leni è criptico, ha un sito senza informazioni con immagini sgranate e foto poco chiare (scattate al buio). L’ideatore del brand l’ha fatto apposta, voleva incuriosirmi e c’è riuscito.
Solo il nome è tutto un programma: “Nono Leni in un certo senso è elegante da pronunciare, sembra il nome di un papa, anche se al contrario. Ha un suono quasi sovietico, anche se sono un cognome italiano ed un nome tedesco (femminile tra l’altro). Non si riesce a posizionarlo geograficamente. Sembra estremamente vecchio, che ci sia da un sacco di tempo anche se si sembra conoscerlo“.

Nono Leni è nato un anno e mezzo fa, propone capi unici, cuciti, intrecciali e annodati interamente a mano. Nella collezioni vengono utilizzati velluti neri d’arredo per la resistenza e per le diverse luminosità, ci sono lavori fatti con frange e passamanerie alternate a materiali più tradizionali come lane, cotoni e lino. Nelle sue creazioni è possibile trovare anche materiali recuperati o “d’origine ignota”: scarti industriali, tirelle, campioni difettosi, o anche tessuti trovati per la città (Milano) abbandonati a loro stessi.

Nascondere quello che si vuole esprimere penso sia uno dei modi più divertenti di dire le cose. Mi piace far parte di un mondo indecifrabile, un gran caos di informazioni che fa diventare tutto interpretabile e soggettivo“.

Che altro dire… chi c’è dietro a Nono Leni è un mistero.

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