7 opere e 7 domande, alle 7 di mattina, a fotografi che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Guglielmo Profeti (qui il suo blog).
Ciao Guglielmo, quanti anni hai e di dove sei? Da quanto scatti foto?
Ho compiuto da poco vent’anni e vivo a Buti, un paese in provincia di Pisa.
Scatto fotografie da circa quattro anni.
La tua attrezzatura?
Utilizzo una reflex digitale Canon, un paio di compatte analogiche e una Fuji istantanea.
Cosa fai quando non fai foto?
Presto attenzione alle piccole cose, penso molto, a volte per niente, immagino e poi torno a terra.
Descrivimi la tua stanza.
La mia stanza è come la vorrei, una specie di loft ricavato dal garage, disordinata, in continuo divenire, con un letto molto grande e una stufa che riscalda molto.
La tua macchina fotografica pesa quanto…
Il peso della mia macchina è direttamente proporzionale al mio umore, a volte è un macigno, di solito non la sento nemmeno.
Se il tuo immaginario fosse un film? O un libro?
Mi è difficile rispondere in quanto guardo film in continuazione, ma credo che due mi abbiano influenzato particolarmente nel modo di vedere le cose e di scattare: Gummo di Harmony Korine e Ingannevole è il cuore più di ogni cosa di Asia Argento.
Dovessi scegliere un libro invece direi Il bar sotto il mare di Stefano Benni.
Un fotografo/a che mi consigli di tener d’occhio?
Non è italiano, ma ultimamente sto seguendo con interesse la ricerca fotografica tramite istantanee di Ryan James MacFarland.