Abbiamo intervistato lo chef Felice Sgarra dell’Ristorante Umami
Via Trani 103
Andria (Bt) (Mappa)
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Ciao Felice, quanti anni hai, di dove sei e da quanto tempo fai il cuoco?
Ho 30 anni sono nato il 6 febbraio del 1982, sono nato ad Andria e diplomato all’Istituto Alberghiero di Roccaraso, (Abruzzo), sono 16 anni che opero nel settore alberghiero dall’età di 14 anni.
Qual è il tuo primo ricordo alimentare o il ricordo del primo sapore?
Non ho un ricordo ben definito, ricordo la mela e la pera grattugiata a vetro – per non farla annerire – da mamma, ma se devo essere sincero ci sono mille profumi che hanno una collocazione specifica nella mia crescita e oggi li evoco tutti, anche perché fanno parte del mio DNA: l’olio extravergine appena molito, la raccolta dei pomodori e la passata di pomodoro fatta a brace viva, il pane sfornato dalla nonna, la merenda della nonna pane olio e zucchero, l’acqua-sale fatta dal nonno leggermente piccante.
Il bello di ogni ricordo è di essere associato ad una figura familiare, ad un sorriso, allo stare bene.
Cosa fai quando non cucini?
Sono molte le cose, leggo, mi piace leggere è una passione.
Dove lavori? Descrivi la tua cucina con 3 aggettivi.
Lavoro ad Andria nel Ristorante Umami, la mia cucina è solida, espressiva, eclettica.
Tre ingredienti per te fondamentali per una buona ricetta.
Farina, olio extravergine d’oliva, il mio orto.
Qual è l’immagine che vuoi evocare con i sapori della tua cucina?
Tradizionale-contemporanea, con una nota spiccata allo stare BENE.
Un cuoco che mi consigli di tenere d’occhio?
Cristian Torsiello, Osteria Arbustico in provincia di Salerno…[n.d.r. è già la seconda volta che il suo nome salta fuori, devo proprio riuscire ad intervistarlo!].