7 opere e 7 domande, alle 7 di mattina, a fotografi che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Giorgia De Monte.
Ciao Giorgia, quanti anni hai e di dove sei? Da quanto scatti foto?
Ho 30 anni e sono di Pescara. Negli anni di studio all’Accademia di Belle Arti ho avuto modo di conoscere la fotografia e la camera oscura. Scatto da circa sei anni in modo consapevole.
La tua attrezzatura?
Preferisco sempre lavorare in analogico, adesso uso una Nikon F5 e non chiederei di più. Non sono una feticista di macchine fotografiche né di lenti. Uso spesso il 50 mm e un 17-35 mm. Ci tengo molto invece al cavalletto in quanto prediligo le lunghe esposizioni.
Cosa fai quando non fai foto?
Passo volentieri il tempo a camminare, pedalare e osservare.
Ricerco quotidianamente il contatto con l’aria, la luce e il freddo.
Trovo la natura e il mondo animale come sistema totale, una formidabile ricarica essenziale e quotidiana per me e il mio cane con il quale condivido tutto questo.
Descrivimi la tua stanza.
La mia stanza è una mansarda, in questo momento è un dramma di calzini, hard disk, libri sui cani e pellicole.
Dicono che dormo sul letto dei militari perchè il materasso è duro e la mattina ti svegli con gli addominali… a me sembra molto comodo.
La tua macchina fotografica pesa quanto…
Pesa quanto un televisore, ma pesa di più se la lascio a casa.
Se il tuo immaginario fosse un film? O un libro?
Non saprei rispondere, dietro un film o un libro c’è una mente ben precisa, unica e irripetibile. Ogni creazione è data dalla nostra traduzione. Vorrei confidare in questo.
Un fotografo/a che mi consigli di tener d’occhio?
Ce ne sono moltissimi, ultimamente ho visto un lavoro interessante, American girls di Ilona Szwarc.