7 opere e 7 domande, alle 7 di mattina, ad illustratori che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Stefano Buter Buro (qui alcune sue animazioni, qui altre sue cose, qui un video musicato da lui e qui l’etichetta che ha fondato con Riccardo Orlandi).
Ciao Stefano, di dove sei, quanti anni hai e da quanto fai l’illustratore?
Ciao, sono del pianeta Terra e mi hanno detto che ho 33 anni; lavoro come freelance da 6-7 anni anche se vorrei essere in pensione e disegnare solo per passione: sono un sognatore… but I’m not the only one.
Matita o penna grafica?
Matita bianca e carta nera se possibile.
Cosa fai quando non disegni?
Cerco di costruire un missile per conquistare Marte prima degli americani e mi invischio in attività legate all’arte: l’ultimo lavoro al quale ho partecipato è un’animazione per uno spettacolo. Nel tempo libero suono cose elettroniche e colleziono oggetti invisibili.
Cosa c’è sulla tua scrivania?
Le mie mani e il caos, raramente anche i piedi. Ho due scrivanie ed entrambe sono cosparse di appunti, scarabocchi, strumenti di lavoro e progetti… principalmente per il mio missile.
Una tazza di earl grey non manca mai.
Un disegno pesa quanto…
Non saprei, tanta gente tende a dare troppo peso alle cose, io cerco di non pensarci.
Un libro di cui vorresti illustrare la copertina e un film di cui vorresti fare il poster.
Mi piacerebbe illustrare Il maestro e Margherita di Bulgakov, lo trovo molto bello e intrigante (il libro, non l’autore).
Per il film credo che sceglierei AMERICAN – The Bill Hicks story: Bill era un genio, mi fa sempre ridere.
Un illustratore o un’illustratrice che mi consiglieresti?
Ti consiglio due bravi illustratori che conosco e con i quali ho avuto il piacere di collaborare: Valeria Armeni e Tommaso Carozzi.
Abbiamo lavorato insieme a diversi progetti di animazione e illustrazione ma purtroppo nessuno di loro è stato in grado di aiutarmi a finire il mio missile. Marte dovrà attendere.
