Quando mi arrivano le segnalazioni di brand per bambini, devo essere sincera, il più delle volte non mi fermo neanche a leggere le email… A 37 anni suonati non sono mamma e credo che non lo sarò mai perché, oltre a non essere dotata di istinto materno, sono anche sorda al ticchettio delle lancette del famigerato orologio biologico. Anche con i vari nipoti non va molto meglio, per motivi non sempre del tutto dipendenti dalla mia volontà, sono una zia assente… fisicamente e non.
Diciamo così, i bambini non sono di mia “competenza” in redazione e fuori.
Quando, qualche tempo fa, è arrivata l’email di piccoloatelier però evidentemente era una giornata particolarmente buona, mi sono soffermata a leggerla, incuriosita ho visitato il sito e deciso di scrivere il post.
Piccoloatelier è un brand che nasce dai ricordi di una bambina, Cristina Tajariol, che dopo anni passati a disegnare abbigliamento femminile, ormai cresciuta e mamma di due bimbe, ha deciso di mettere la passione ed il talento ereditati dalla nonna a disposizione dei più piccoli, creando una collezione di capi semplici e colorati, confezionati a mano – ovviamente in Italia – coniugando tradizione e tecnologia
Il gusto delle cose vere come un cartellino scritto a mano, una collana fatta all’uncinetto o un nome ricamato sulla fodera di un abito.