7am | Rubens Cantuni

7 opere e 7 domande, alle 7 di mattina, ad illustratori che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Rubens Cantuni.

Ciao Rubens, di dove sei, quanti anni hai e da quanto fai l’illustratore?
Ciao e grazie dell’opportunità anzitutto. Sono di Genova e nel momento in cui sto scrivendo sono negli ultimi, criticissimi giorni che precedono i 30.
Ho sempre disegnato, ma ho cominciato a far vedere le mie cose al mondo in tempi molto recenti, ad inizio 2009. Ho sempre avuto abbastanza pudore/timore ad “espormi”. Comunque sia ancora adesso non si tratta del mio lavoro di tutti i giorni, mi occupo di advertising e web design in un’agenzia e solo di sera/notte mi dedico all’illustrazione.

Matita o penna grafica?
Entrambe le cose. Per i lavori commerciali fatti e finiti penna grafica, lavoro praticamente al 100% o quasi in vettoriale e mi velocizza notevolmente il lavoro. Per lavori più personali, o schizzi preparatori o scarabocchi allora matita, pennarelli, penne, e raramente oso addirittura avventurarmi nella pittura (con risultati del tutto discutibili).

Cosa fai quando non disegni?
Guardo film, serie tv, leggo (meno di un tempo), ok diciamolo: facebook, seguo il blog che ho co-fondato: koikoikoi, se mi va bene viaggio. Il prossimo in cantiere è la Cina, a fine aprile, ho grandi aspettative al riguardo. Le zone asiatiche sono le mie preferite, sicuramente l’India sarà una delle prossime mete. Attualmente sto anche studiando giapponese, quindi conto di tornarci prima possibile.

Cosa c’è sulla tua scrivania?
Fondamentalmente casino. Appunti, fogliacci, penne e pennarelli vari, orologi (che colleziono), libri, toys da finire.

Un disegno pesa quanto…
L’alzarsi la mattina alle 8 per andare al lavoro dopo averlo finito alle 3 di notte.

Un libro di cui vorresti illustrare la copertina e un film di cui vorresti fare il poster.
Libro: “Norwegian Wood” di Haruki Murakami. Nonostante sia una storia molto malinconica penso che saprei ben interpretare il travaglio interiore del protagonista e quel continuo contrasto amore/morte che pervade l’intera storia. Adoro i contrasti.
Film: “Ichi the killer” di Takashi Miike. Eccessivo, perverso, personaggi folli e coloratissimi, yakuza, tatuaggi tradizionali giapponesi, grottesco e splatter. Uno spasso.

Un illustratore o un’illustratrice che mi consiglieresti?
Marco Goran Romano, sta spaccando e se lo merita. Se posso dirne uno straniero non posso non citare il mio “socio” Jared Nickerson con cui ho collaborato a diversi progetti.

Un messaggio

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