7 opere e 7 domande, alle 7 di mattina, ad illustratori che si svegliano presto o non sono ancora andati a dormire.
Oggi è la volta di Andrea Mongia.
Ciao Andrea, di dove sei, quanti anni hai e da quanto fai l’illustratore?
Ho 23 anni (compiuti ieri), sono dell’Abruzzo ma da tre anni vivo a Roma.
Da un anno circa provo a vedermi anche come un illustratore.
Matita o penna grafica?
Entrambe, per me l’approccio è lo stesso.
È quello che disegni a richiederti come deve essere fatto.
Cosa fai quando non disegni?
Niente di particolare, penso di essere abbastanza noioso. Dormo con il mio cane, preparo minestroni, colleziono immagini, fisso le piante sperando crescano più in fretta. Il resto del tempo sono sui mezzi pubblici a leggere e ascoltare musica, aspettando di arrivare da qualche parte.
Cosa c’è sulla tua scrivania?
Una bottiglietta d’acqua, cuffie, tavoletta grafica, fogli e disegni da un lato, matite colorate pastelli e grafite sparsi ovunque.
Un disegno pesa quanto…
Spero sempre il meno possibile, mi piace sentirmi leggero.
Un libro di cui vorresti illustrare la copertina e un film di cui vorresti fare il poster.
John Updike ” Coppie “, Darren Aronofsky ” The Wrestler “.
Un illustratore o un’illustratrice che mi consiglieresti?
Spudoratamente tutti gli amici con cui ho creato Studio Pilar, ma ce ne sono tanti, solo a Roma: Stefano Centonze, Agostino Iacurci, Hitnes, Mook.