La buona notizia arriva in un caldissimo pomeriggio bolognese: lunedì 27 giugno vado a Parigi, gradita (almeno così dicono) ospite Dior. La cattiva è che non ci saranno fiumi di champagne ad attendermi, come nelle ultimi visite, ma tenuto conto del caldo africano credo che sopravvivrò all’assenza di bollicine. Ovviamente accetto entusiasta.
Qualche perplessità arriva però quando controllo le foto, pardon i blog, delle altre partecipanti. Mi chiedo: che ci faccio io, unica rappresentante italiana, in mezzo a codeste fanciulle? Con loro non ci stava meglio qualcosa di più leggero, per esempio un’insalata?!
Mi consola la presenza dei soliti amici di Coolhunting e Materialiste.
Arrivata all’aeroporto di Parigi, trovo qualcuno ad attendermi fuori dalla porta dell’aeromobile, una premurosissima assistente che fa tutto al posto mio, tranne andare in bagno, quello me lo lascia fare da sola, mentre lei però mi regge la valigia e mi guida fino alla macchina. E’ un super servizio vip o un servizio per diversamente abili? Boh.
Arrivo alla Boutique Dior Joaillerie-Horlogerie in Place Vendôme un po’ in ritardo per un piccolo incidente stradale, ad accogliermi trovo un elegantissimo Brian (development manager di Materialiste), che ha aiutato quelli di Dior ad organizzare la presentazione, le gentili Pr di Dior Joaillerie-Horlogerie, Laurence Nicolas presidente di Dior Montres, decine di persone di servizio, gli altri blogger, decine di carati di brillanti, rubini ed altre pietre preziose e semipreziose che fanno capolino dalle vetrine interne sotto forma di bellissimi anelli, orecchini e collane, bellissimi orologi Dior VIII, ma di quelli vi parlerò in un post a parte.
Dopo la presentazione del nuovo Dior VIII fatta da Laurence Nicolas, ci hanno fatto provare ad assemblare un orologio con il supporto del capo dei loro orologiai. Ora, prendete una come me , astigmatica ed ipermetrope, con le mani tremanti per le pochissime ore di sonno delle notte precedente (ebbene si ero uscita e avevo bevuto anche la sera prima dell’evento Dior senza nessun rispetto per il solenne invito) a tentare di attaccare le lancette alla cassa di un orologio senza occhiali e senza lente di ingrandimento, mentre altri famelici blogger mi scattavano foto in primissimo piano. Sono riuscita a montare solo una lancetta su 3, credo quella dei secondi, ma non sono stata neanche la peggiore.
Dopo di che, siamo stati messi su delle vecchie Citroen decapottabili per fare un giro panoramico di Parigi, peccato che erano le 12,30 passate, che fuori c’erano 40°C e non si erano premurati di fornirci una protezione solare adeguata… tipo sopra i 50! Anche il pranzo dal punto di vista meteo non è andato meglio, eravamo in uno di quei bei locali che stanno sotto la piramide del Louvre nei Jardin de la Tuilerie, protetti (e neanche del tutto) da degli ombrelloni bianchi. Qualcuna meno fortunata o caparbia di me (io mi sono piazzata sotto l’ombra e non mi è interessato molto di mangiare, bere o socializzare. La priorità era di non ustionarmi) è finita con una fastidiosa allergia agli occhi.
Dopo pranzo, arrossati, puzzolenti e sudaticci (alla faccia dello scintillante mondo della moda) siamo stati trasportati al numero 30 di Avenue Montaigne ovvero alla Boutique Dior dove tutto è iniziato, ci hanno fatto fare una esclusiva visita della Boutique ed anche del Haute Couture Salons, dove ho provato l’ebbrezza di toccare con le mie, ormai non proprio pulite manine, i vestiti di alta moda.
Dopo di ciò siamo stati accompagnati nel lussuosissimo Hotel Crillon, ubicato in antico e bellissimo palazzo, con una vista mozzafiato e camere da mille e una notte, dove sono rimasta chiusa con l’aria condizionata a palla fino al momento di risalire sulla macchina munita di chauffeur per l’aeroporto.