Mary Huang è una giovane fashion designer americana e fa talmente tante cose che dovete aver un po’ di pazienza e cercare di seguirmi attentamente.
Dopo un interessate progetto chiamato Rhyme & Reason, in cui usava LED tra gli strati di stoffa delle proprie creazioni, sta lavorando alacremente a Continuum, un web-based fashion label. In pratica, partendo da un little black dress attraverso un software, ognuno ha la possibilità di disegnare il proprio vestito e poi convertirlo in un modello in 3D, che può poi essere realizzato.
Il concetto di base da cui si è mossa la vulcanica Mary è che il futuro del fashion non sta solo nella costante ricerca di nuovi materiali e tecnologie, ma nella rivalutazione dell’artigianalità, delle creazioni personalizzate, della vendita al dettaglio.
Attraverso i nuovi software e la possibilità per ognuno di accedere al web, si possono far partecipare le persone alla creazione dei propri vestiti.
Il progetto vorrebbe mediare tra avant -garde e ready-to-wear, tra la creatività del designer e le esigenze del soggetto che indosserà il capo (stavo per scrivere l’utilizzatore finale e poi sono saltata dalla sedia). Si può usare la tecnologia per rendere più democratica la Haute Couture, dando a ognuno la possibilità di creare il proprio vestito ma lasciando l’impronta del designer ugualmente ben riconoscibile.