Reanimation / Wiederbelebungsmassnahmen by Eugenie Schmidt e Mariko Takahashi

Eugenie Schmidt e Mariko Takahashi, nata in Tadjikistan la prima ed in Giappone la seconda, si sono conosciute a Berlino mentre studiavano Fashion design presso la Kunsthochschule Berlin-Weissensee. Insieme disegnano un’interessante collezione, che vedete nelle immagini, ma io onestamente mi sono interessata a loro per l’ inusuale esperimento di riuso che ci sta dietro …

Partendo dal presupposto logico che i vestiti sono beni di produzione di massa destinati cioè ad un gran numero di sconosciuti consumatori, è anche vero però che ogni pezzo è destinato ad un solo singolo individuo, che ne diventa unico possessore!Il vestito perciò non è per molto tempo un oggetto anonimo.
Custodisce/conserva le informazioni che si riferiscono ad una singola persona: la forma del suo corpo, il suo odore, l’atteggiamento, lo stile di vita.
Perciò i vestiti anche se vestono l’involucro, percepiscono, partecipano e parlano anche di ciò che si trova dentro chi li indossa…

Le due giovani designer hanno deciso di crea vestiti riutilizzando capi dismessi, ma attenti è qui che viene il bello. Seguitemi!

Chi dona loro un capo dismesso, riceve un ID. Attraverso questo codice può seguire la vita futura del capo, come cioè questo verrà utilizzato per dar vita ad uno nuovo, in che percentuale. Ogni capo è accuratamente archiviato dalle due creative. Un chip racchiude la storia di ogni nuovo indumento, da quanti capi è composto, a chi appartenevano quei capi.
Allo stesso tempo sul loro sito c’è una piattaforma in cui il donatore ed il nuovo proprietario possono risalire al loro capo e controllarne rispettivamente la sorte o la storia.

Un messaggio

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