Se fossi amorevolmente legata ad un ragazzo così, lo vorrei vestito esattamente così, e sarei perfetta vicino a lui con le knee highs trasparenti con piccoli pois e il chemisier con le ampie maniche a kimono; ma dato che sono la metà della ragazza slanciata e dai capelli fluenti mi accontento di guardare (sognante) lui e la collezione.
La storia legata ai numeri e alla scaramanzia del padre di Giulia Spiller, inventrice del brand 830 Sign, già la sapete (ne avevamo parlato qui), ma per quanto riguarda la nuova collezione spring/summer 2011 c’è ancora qualcosa da dire (anche se le foto parlano sempre molto meglio).
Il sapore è vintage e nostalgico, legato a vecchi ricordi e alla voglia di rivivere tempi passati.
Così lei indossa pantaloni militari, bluse dalle fantasie floreali e abitini in jersey e cotone; mentre lui ha un sapore retrò, fatto di t-shirt color sabbia, maglioni in cashmere, denim giapponesi e bermuda blu marinaio.
La filosofia di Giulia Spiller per quanto semplice, è molto profonda: creare pezzi unici, utilizzando tele giapponesi che uniscono l’oriente e l’occidente, e poi scegliere personalmente i filati e i colori per produrre capi che nel tempo possano durare, che sappiano di passato, che riescano a raccontare una storia.
Per acquistare capi nessun problema se siete italiani, spagnoli o coreani, di punti vendita ce ne sono un bel po’, ma per tutti gli altri bisognerà pazientemente aspettare lo shop online, il sito da tener d’occhio è www.830sign.com.