Sono convinta che se Adolf Loos fosse ancora vivo sarebbe entusiasta del brand austriaco Fabrics Interseason, la cui ispirazione renderebbe orgoglioso l’architetto (anch’esso austriaco) che fortemente sosteneva le architetture e gli oggetti senza ornamenti, addirittura paragonando l’ornamento al delitto della società.
Anche se fa freddo e dobbiamo fortemente concentrarci sull’acquisto di pesanti maglioni e cappelli coprenti, si può comunque fantasticare su ciò che indosseremo la prossima primavera/estate, e la collezione SS2011 di Fabrics Interseason già promette bene dal nome: A-NORM.
Enormi gilet di jeans su larghe e lunghe tuniche-pantalone impalpabili (e pure un po’ trasparenti); camicie bianche con inamidati colletti dal taglio un po’ severo, ma sempre incentrate sullo stile extra; abiti patchwork del color del cielo ed eleganti completi scuri con corti pantaloni, presi dall’armadio di lui, ma che stanno molto meglio a lei (ok, sono di parte).
Fabrics Interseason è, però, anche altro (ed è proprio qui che vorrei di nuovo in vita Adolf): come ad esempio la creazione e il rinnovo di luoghi che sottolineano le connessioni che ci sono tra uno spazio da vivere e la società.
Cosi prendono vita degli spazi creati in relazione al corpo e al suo movimento, come “provisorisches yoga”, o delle istallazioni create con asfalto, ceramica, gomma, bamboo, alluminio e pvc, come quella che Fabrics Interseason ha creato in Trentino durante la Biennale Europea di Arte Contemporanea: un’atmosfera mediterranea quasi nomade che ha abbracciato moderni frammenti di design; o l’enorme palla da discoteca fatta in vetro, legno, metallo e fluorescenti cartoni per uova, appesa al soffitto e sospesa in una stanza le cui mura (anch’esse fatte di cartoni per uova) danno una sensazione di tridimensionalità.
L’approccio di Fabrics Interseason è profondo, abbraccia vari rami artistici e prende ispirazione dall’arte, dalla cultura storica, dalla società e dalla politica.
La collezione viene presentata due volte l’anno, durante la settimana della moda a Parigi e in altri eventi artistici internazionali.
Gli shop Fabrics Interseason in Italia sono presenti a Parma e Roma (evvai!) e, dulcis in fundo, c’è anche un libro (Fabrics Interseasons Protocol) e un cd con musiche che hanno accompagnato le esibizioni, le presentazioni e i progetti dal 1998 al 2005.
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