Era una vita che non passavo per città alta a Bergamo e, in mezzo a un’atmosfera da Sleepy Hollow (causa nebbia), ho visto una macchia rossa. Anzi, due in realtà.
La prima è stata in piazza Vecchia e si tratta dell”atelier di Daniela Gregis. Una stanzina con abiti appesi ai lati, una gigantesca tenda rossa sullo sfondo, una vetrina con vecchi serramenti senza insegna e dentro, una ragazza con degli stivali gialli che faceva a maglia. Un piccolo angolo di paradiso. La collezione è morbida: linee larghe, tinte unite, tessuti caldi.
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L’altra macchia rossa, è un altro spazio vicino, all’angolo tra Via Gombito e Vicolo Aquila Nera; anche questo senza nome. Fate le scale e ci picchiate la fronte. Ci trovate tagliabiscotti giganti a forma di animali, frustini per il tè, saponette vegetali, ricette, libri vintage, borsine di marimekko circondati da guanti in lana e stoffe rosse. Si tratta di uno spazio – scopro poi – legato all’atelier della Gregis, dove lei e i suoi collaboratori mettono ciò che più gli piace, a mo’ d’ispirazione. Fateci un giro, sembra d’esser catapultati in un altro mondo.