“Il bisogno aguzza l’ingegno” mi ripeteva sempre la mia dolce e saggia nonnina. Ho l’impressione che questo motto sia stata un po’ l’ispirazione di fondo della designer Naomi Gerstein che, dopo essersi trasferita dall’Olanda in Israele, ha deciso di creare la linea Abu Yoyo.
Lei rappresenta la dimostrazione del fatto che aver risorse limitate a volte può essere un vantaggio, a patto che si sappia sfruttare al meglio ciò che si ha a disposizione.
Allo stesso modo del marchio Freitag, questa ragazza crea borse, cartelle, bustine, portafogli ecc. dando nuova vita a materiali che altrimenti sarebbero destinati ad essere smaltiti. Ma a differenza di Freitag, che realizza i suoi prodotti riutilizzando principalmente teloni di camion, camere d’aria, cinture di sicurezza, Naomi Gerstein parte da quegli enormi cartelloni pubblicitari che decorano le strade delle grandi città, ma che seguendo il ritmo della moda e del cinema vengono rapidamente rimpiazzati da altri più nuovi.
Il risultato che ne deriva è una linea giovane e colorata di prodotti realmente second life, perché chi l’ha detto che il riuso e l’eco non possano anche essere glam?
Gaia Arrigoni
studentessa del corso di Laurea Magistrale in Moda dell’Università di Bologna – Polo di Rimini ed orgogliosa membra del progetto MaMoFrizzi.