Alla scoperta di Veuve Clicquot #1

Alla scoperta di Veuve Clicquot

Mi sento come una Cenerentola, dopo la mezzanotte. La carrozza è tornata ad essere una zucca, il bellissimo vestito si è trasformato in uno straccio e per di più ho perso una scarpa!
No tranquilli, le mie scarpe stanno benone e sono tutte nell’armadio… Ma mi sento ugualmente depressa, nostalgica come Cenerentola. E dire che avevo sempre sottovalutato i suoi sentimenti del dopo ballo.
Cercherò di calmarmi, fare un bel respiro e raccontarvi in modo più comprensibile e logico possibile quello che mi è successo negli ultimi giorni.
Sono stata in Francia a fare un tour da sogno, da Parigi a Reims, nella regione Francese dello Champagne, ospite di Veuve Clicquot Ponsardin.

Quando Simone mi ha telefonato il giorno di Ferragosto per dirmi che la Veuve Clicquot Ponsardin Champagne ci aveva contattato per invitarci mi sono venute in mente due immagini: il tappo che mi ha colpito l’ultimo Capodanno ed una mia conoscente che pavoneggiandosi per la sua ultima conquista altolocata quanto attempata, un giorno mi disse: mi è venuto a prendere con la sua Porche Cayenne e mi ha portato a bere uno champagnino. I brividi.

Luoghi comuni difficili da “sfrattare” dalla mia testa. Se si parlava di Champagne fino a lunedì 1 settembre 2008 pensavo:
1) c’è qualcosa da festeggiare e servono rumore e bollicine.
2) è più adatto ai wannabe che a me, io sono una snob, per sentirmi figa non mi devono offrire dello champagne. Io bevo ottimo vino bianco fermo e lo pago da sola!Veuve Clicquot

Comunque, ho accettato l’invito per curiosità e lusingata del fatto che Frizzifrizzi fosse l’unico blog italiano (in realtà l’unico blog a scrivere non in francese o in inglese ) ad essere stato invitato.
Il tour è stato organizzato da un simpatico e gentile newyorkese Nima Abbasi, alla cui agenzia (la WFG Media ) la Veuve Clicquot ha affidato il compito di “sondare” i nuovi media, alias noi blog.
A parte me, hanno partecipato: Costas Voyatzis per Yatzer, Jean Aw per Notcot, Brian Leavy per Materialiste, Ami Kealoha e Seth Brau per Cool Hunting e Jamie Starr per Josh Spear.
Tutti giovanissimi, simpatici, super efficienti e professionali… Io mi sono spesso sentita come la zia che cerca di stare al passo !

Ma procediamo per gradi e partiamo dall’attesa. Detesto aspettare, affidare ad altri l’organizzazione del mio tempo perciò devo dire che la segretezza che ha circondato il progetto mi ha innervosito più che incuriosito.
In una mail ho perfino scritto loro che avevo bisogno del programma per sapere che scarpe portare!
E non ridete, è un problema serio per una blogger shoes-addicted in trasferta a Parigi in mezzo ai rappresentanti dei blog più importanti al mondo (per quando riguarda moda, lifestyle, design). Insomma dovevo avere con me le scarpe giuste per ogni evenienza.
Crudeli, non si sono commossi neanche con questo argomento! Hanno rispettato le consegne avute dal loro capo e non hanno voluto rivelare niente, così sono partita alla volta di Parigi con sette paia di scarpe in valigia. Faticosissimo.

A domani per il resto del resoconto!

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