Cinemasessanta: 8 film per riscoprire il cinema italiano degli anni Sessanta

Amore e coppia

Illustrazione di Alessandra Bruni, ispirata alla locandina di Comizi d’amore di Pasolini

Gli anni Sessanta sono stati moltissime cose. Sono gli anni in cui l’Italia si lascia definitivamente la guerra alle spalle e comincia a godere del benessere di quel boom economico che vede gli italiani comprarsi il frigo e la Lambretta, ma anche andare per la prima volta in villeggiatura.

Sono anche gli anni in cui la società comincia a mettere in discussione molti valori, primo su tutti, quello della coppia. La coppia, e più in generale l’amore, sono due temi molto presenti nel cinema di quegli anni, non soltanto con filmetti leggeri, un po’ da fotoromanzo, ma anche con tante pellicole che oltre a raccontare delle storie, ci raccontano in tempo reale un’epoca in via di trasformazione.

Così, se da una parte, nell’Italia del Sud, vediamo ancora in vigore le regole dell’onore con Sedotta e abbandonata (con Stefania Sandrelli), Divorzio all’italiana (con Marcello Mastroianni) e La ragazza con la pistola (con Monica Vitti), dall’altro vediamo Catherine Spaak fingersi una hostess per poter intrattenere una relazione con due uomini ne La bugiarda mentre Ugo Tognazzi è un marito alle prese con tre famiglie ne L’immorale.

In quegli anni Pier Paolo Pasolini firma un bellissimo documentario: Comizi d’amore. Viaggiando da nord a sud, Pasolini intervista i giovani, e non solo, per sentire cosa ne pensano della coppia, della parità dei sessi, di omosessualità.
Con Il bell’Antonio si torna a parlare di onore, ma questa volta al contrario: è infatti l’onore virile a essere messo in discussione, quando Marcello Mastroianni, di cui il padre siciliano ha sempre raccontato in giro le avventure amorose, si sposa ma non consuma il matrimonio. 
Con Il Diavolo, infine, vediamo Alberto Sordi alle prese con il mito delle donne svedesi e della loro presunta disponibilità sessuale. 

Sedotta e abbandonata (1964)


Regia di Pietro Germi
Soggetto di Luciano Vincenzoni e Pietro Germi
Sceneggiatura di Agenore IncrocciFurio Scarpelli, Luciano Vincenzoni e Pietro Germi
Con: Stefania Sandrelli, Aldo Puglisi, Saro Urzì, Lando Buzzanca, Leopoldo Trieste, Paola Biggio


Peppino (Aldo Puglisi) è promesso sposo di Matilde Ascalone (Paola Biggio) ma durante un caldo pomeriggio estivo, mentre tutti in casa Ascalone dormono, seduce Agnese (Stefania Sandrelli), sorella più piccola di Matilde. Agnese tace, ma quando in casa si scopre che è incinta, scoppia il melodramma familiare. Il padre, obbliga Peppino a lasciare Matilde e poi le trova un nuovo spasimante. A questo punto, Peppino dovrebbe sposare Agnese, ma si rifiuta, perché lei ha ceduto alle sue lusinghe ed è quindi, secondo il copione dell’onore siciliano dell’epoca, una poco di buono
Una grandissima interpretazione di Saro Urzì (padre di Agnese), ma bravissimi anche Stefania Sandrelli e Lando Buzzanca. Indimenticabile la colonna sonora di Carlo Rustichelli.


Divorzio all’italiana (1961)


Regia di Pietro Germi
Soggetto di Ennio De Concini, Pietro Germi e Alfredo Giannetti
Sceneggiatura di Ennio De Concini, Pietro Germi e Alfredo Giannetti
Con: Marcello Mastroianni, Daniela Rocca, Stefania Sandrelli, Lando Buzzanca, Leopoldo Trieste


Il barone Ferdinando Cefalù (Marcello Mastroianni) è sposato da dodici anni con Rosalia (Daniela Rocca) ma è stufo delle sue assillanti attenzioni ed inoltre, si è invaghito della giovane cugina Angela (Stefania Sandrelli) di soli sedici anni. Ferdinando pensa incessantemente ad Angela, ma non può lasciare Rosalia perché in Italia all’epoca non esiste ancora il divorzio. Il barone architetta allora un piano per sbarazzarsi della moglie appellandosi al delitto d’onore. Il piano non è di semplicissima realizzazione: deve infatti trovare prima un amante per la moglie, che però ha occhi soltanto per lui.


La ragazza con la pistola (1968)


Regia di Mario Monicelli
Soggetto di Rodolfo Sonego
Sceneggiatura di Rodolfo Sonego e Luigi Magni
Con: Monica Vitti, Carlo Giuffré, Stanley Baker, Tiberio Murgia, Aldo Puglisi


Ancora un film sull’onore. Questa volta, la protagonista è Assunta (Monica Vitti), una giovane siciliana che viene rapita dal compaesano Vincenzo (Carlo Giuffré) con il quale, dopo una prima resistenza, consuma una notte d’amore. Secondo il copione, l’onore dovrebbe essere ristabilito da un matrimonio riparatore ma il mattino seguente Vincenzo è sparito. A restituire onore alla famiglia sparando al fedifrago, dovrebbe essere un maschio della famiglia, un fratello, o il padre, ma Assunta non li ha. Quando le riferiscono che Vincenzo è scappato in Inghilterra, Assunta parte, intenzionata a trovarlo e farsi giustizia da sola.


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FILMS&CLIPS

La bugiarda (1965)


Regia di Luigi Comencini
Soggetto di Diego FabbriMarcello Fondato e Luigi Comencini
Sceneggiatura di Marcello Fondato
Con: Catherine Spaak, Enrico Maria Salerno, Marc Michel, Janine Reynaud


Maria (Catherine Spaak) conduce una doppia relazione: la prima con un uomo maturo, un conte che lavora in Vaticano (Enrico Maria Salerno), e la seconda con un dentista (Marc Michel). Per dividersi tra i due amanti e muoversi liberamente, Maria finge di essere una hostess, rubando l’identità e le abitudini di Silvana, sua coinquilina che è realmente una hostess. 
Tutto funziona, finché un giorno un aereo precipita. Entrambi gli uomini si ritrovano all’aeroporto per avere notizie e scoprono l’esistenza l’uno dell’altro. 


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L’immorale (1967)


Regia di Pietro Germi
Soggetto di Pietro Germi, Alfredo GiannettiTullio PinelliCarlo Bernari
Sceneggiatura di Pietro Germi, Alfredo Giannetti, Tullio Pinelli, Carlo Bernari
Con: Ugo Tognazzi, Stefania Sandrelli, Renée Longarini, Maria Grazia Carmassi


Sergio è un professore di violino che conduce una doppia vita matrimoniale, con Giulia (Renée Longarini) e Adele Baistrocchi (Maria Grazia Carmassi): da entrambe ha avuto figli e sono l’una ignara dell’altra. Quando incontra la giovane musicista Marisa (Stefania Sandrelli), la vita di Sergio si complica ulteriormente: se innamora di Marisa, ma prosegue la relazione con le altre due, facendo i salti mortali per festeggiare feste e ricorrenze con tutti. A un certo punto, Marisa rimane incinta. Il padre vorrebbe che abortisse, Sergio invece no, perché vuole costruire insieme a lei, come con le altre, una famiglia.


Comizi d’amore (1965)


Regia di Pier Paolo Pasolini
Soggetto di Pier Paolo Pasolini
Sceneggiatura di Pier Paolo Pasolini
Con: Pier Paolo Pasolini, Camilla Cederna, Alberto Moravia, Oriana Fallaci, Giuseppe Ungaretti, Peppino di Capri


Pier Paolo Pasolini attraversa l’Italia ponendo domande a bambini e giovani, colleghi scrittori e proletari, sul tema del sesso e dell’amore. È ancora importante che una ragazza arrivi vergine al matrimonio. Le ragazze hanno la stessa libertà sessuale dei ragazzi? È criticabile chi va con le prostitute? 
Oltre che la gente comune, Pasolini interpella anche autori, giornalisti e cantanti, come Alberto Moravia, Camilla Cederna e Peppino di Capri affrontando tematiche profonde e ancora molto attuali. 
Una su tutte: esistono la normalità e l’anormalità sessuale?


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Il bell’Antonio (1960)


Regia di Mauro Bolognini
Soggetto: dall’omonimo romanzo di Vitaliano Brancati 
Sceneggiatura di Pier Paolo Pasolini e Gino Visentini
Con: Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Pierre Brasseur, Tomas Milian


Antonio Magnano (Marcello Mastroianni) è un giovane catanese che, dopo aver studiato a Roma, torna a casa dai genitori. Il padre, che ne ha sempre vantato le conquiste sentimentali romane, spinge Antonio a fidanzarsi con Barbara Puglisi, figlia di un notaio, (Claudia Cardinale) per sistemarsi. Dopo il matrimonio, i due vanno ad abitare in una villa di famiglia, circondata da un grandissimo aranceto. Antonio è innamorato di Barbara, ma dopo tre mesi, tra di loro non è ancora accaduto nulla di intimo. Barbara accetta Antonio, ma il padre di lei no: dopo un anno chiede che il matrimonio va annullato perché non è mai stato consumato.


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Il diavolo (1963)


Regia di Gian Luigi Polidoro
Soggetto di Rodolfo Sonego
Sceneggiatura di Rodolfo Sonego
Con: Alberto Sordi, Gunilla Elm-Tornkvist, Anne-Charlotte Sjöberg, Barbro Wastenson, Bernhard Tarschys


Amedeo (Alberto Sordi) è un commerciante di pelli che si trasferisce in Svezia. Per l’italiano di quegli anni la Svezia è ammantata dal mito di terra dell’amore libero. Sebbene sposato e fedele, Amedeo è stuzzicato dall’idea un’avventura nel paese in cui le ragazze di comportano in modo disinibito e libero, ma c’è una barriera culturale e ogni volta che pensa di esser vicino a concludere, non succede niente. Dopo un primo momento di entusiasmo, Amedeo comincia a sentire nostalgia dell’Italia. 
Uno dei film meno noti di Alberto Sordi ma molto interessante per capire l’italiano medio dell’epoca. 


editorialista
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