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Marta Comini e Le Gamines

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© Marta Comini

Ci sono storie che si fanno raccontare dalle parole. Altre da un tratto di penna.
Quella di Marta Comini rientra nel secondo caso. Originaria di Brescia, classe 1985, Marta frequenta prima il Liceo Artistico, poi si iscrive al Politecnico a Milano a un corso di disegno industriale, ma presto si rende conto di preferire una strada diversa. È il mondo delle illustrazioni ad accoglierla e a dare un naturale proseguimento a quella che da sempre è la sua inclinazione. «La mia passione per il disegno esiste da quando ne ho memoria, credo che fin da piccola il disegno fosse il metodo preferito per comunicare, i miei genitori mi hanno raccontato che fino ai tre anni non ho emesso parola, ma nel frattempo scarabocchiavo e tentavo di riprodurre il mondo che mi circondava come se nulla fosse».

© Marta Comini
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Da quegli scarabocchi hanno preso vita le Gamines, immagini allungate di ragazze sul cui viso compare un sorriso a mezzaluna. Tratto dal francese, il termine gamines può essere tradotto in italiano con la parola birichine. Donne sottili e garbatamente ammiccanti, appassionate ma senza ossessioni dal mondo della moda, ricoperte ora da abiti firmati, ora da capi degni dei banchi dei flea-markets. Tante anime femminili a cui corrispondono diverse tipologie di donne, dalla sportiva alla chic, dalla mamma alla rocker.

Ad ispirare il tratto di Marta concorrono le illustrazioni di Maddalena Sisto, in arte Mad, acuta osservatrice e illustratrice della moda italiana a partire dagli anni settanta. «Di Mad mi colpiva l’ironia con cui interpretava la moda e le donne, tra tutti gli sguardi ammiccanti delle pubblicità, mi balzarono subito all’occhio i suoi lavori. Ho iniziato a disegnare personaggi femminili, per seguire le sue orme, poi a forza di disegnarle ho evoluto il mio stile personale, sia per gusto che per tecnica utilizzata».

© Marta Comini
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È curioso come la passione e l’ammirazione di Marta per Mad l’abbia portata a seguirne le orme non solo da un punto di vista grafico, ma anche da quello professionale. Come Maddalena Sisto contribuì a suo tempo per i contenuti di Vogue, così Marta è riuscita guadagnarsi la fiducia della redazione di Vogue e a curare una serie di illustrazioni per la sezione Vogue Sposa e realizzare il logo dell’app per Vogue Bambini.

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Ciò che le Gamines esprimono va oltre l’impatto visivo; Marta è riuscita a delineare una femminilità senza curve, bidimensionale, in totale controtendenza rispetto alla predilezione per l’eccesso e per la sguaiataggine che imperversano. Le sue figure non estremizzano i connotati femminili per eccellenza (vita, fianchi, seno), non sono ammiccanti e tanto meno sexy. Al contrario, preferendo la marca della sobrietà, Marta coglie i cliché, i tratti distintivi di oggi, e li sintetizza accettando con umorismo e indulgenza alcuni tic tipici della società contemporanea. L’universo Gamines non si specchia in alcun star system vero o fantasioso che sia, ma nel mondo reale e quotidiano, la cui osservazione è per Marta un costante esercizio. «Ne ho incontrate molte di Gamines in carne e ossa, sono quelle che sprizzano positività da tutti i pori, che amano quello che fanno, consapevoli dei propri limiti e capaci di riderci sopra!»

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