Tesori d’archivio: le tavole botaniche di “Hortus botanicus americanus”, un trattato di inizio ‘800

Era il 1802 quando il giovane William Jowett Titford (talvolta erroneamente riportato come William Jowit) si imbarcò da Londra diretto in Giamaica, deciso a cercare fortuna ai Caraibi. Quella terra lontana non gli era del tutto nuova. Dopotutto lui, lì, c’era nato. Ultimo di quattro figli, era venuto alla luce diciotto anni prima proprio in Giamaica, dove il padre Isaac, chirurgo dell’esercito e farmacista, abitava insieme alla madre Mary, scomparsa precocemente proprio quando il piccolo William era lontano da casa, spedito dai suoi a vivere nel Regno Unito per tutti gli anni della formazione, durante i quali rimase ospite a casa degli zii, restando poi per sempre legato ai due e ai suoi cugini.
Titford si stabilì a Spanish Town e trovò lavoro come contabile. Intuì, però, che avrebbe guadagnato di più importando beni da Londra per venderli alla popolazione bianca della città e dell’isola. Si faceva mandare soprattutto abiti, profumi e accessori, che poi rivendeva a prezzi più alti, arrotondando così il suo stipendio.
Ma Titford era anche un appassionato botanico, e dall’altra parte dell’oceano ebbe modo di scoprire una flora a lui sconosciuta, che decise di studiare viaggiando per il Nord America.

«Nei climi tropicali, le produzioni vegetali della natura sono in massimo grado belle e magnifiche» scrisse anni dopo nella prefazione di Sketches towards a Hortus botanicus americanus, un trattato frutto dei suoi viaggi, delle sue scoperte e delle sue conversazioni con le popolazioni locali, che gli fecero scoprire specie ancora poco o per niente note in Europa.
Durante il suo peregrinare, Titford raccolse semi e piante, che inviava alla Society for the Encouragement of the Arts, Manufactures and Commerce di Londra, della quale diventò membro.
Il libro — uscito in sei fascicoli e pubblicato nel Regno Unito tra il 1811 e il 1812 — era arricchito anche da illustrazioni, realizzate da lui stesso.

Sketches, nelle intenzioni dell’autore doveva essere solo il preludio di un’opera molto più grande e ambiziosa. Ma, per qualche motivo, il progetto non si fece mai, e l’unico libro conosciuto firmato da Titford rimase quello.
Del resto della vita di quel contabile e botanica si sa molto poco. Non si conosce nemmeno l’anno esatto della morte, che avvenne tra il 1823 e il 1827, mentre stava raggiungendo New York.

Di edizioni di Sketches towards a Hortus botanicus americanus non ne sono arrivate a noi molte, e spesso differiscono le une dalle altre, anche per il numero di tavole illustrate inserite (i prezzi delle prime edizioni si aggirano comunque attorno a qualche migliaio di Euro).
La prestigiosa biblioteca (e museo) londinese Wellcome Collection ha un volume con quattordici tavole, che ha digitalizzato e messo online. Si possono ammirare qui.