Una campagna di crowdfunding per acquistare e finanziare la mostra “tascabile” di Art32

La campagna di pubbliche affissioni dedicata alla Salute Pubblica, lanciata a Bergamo due anni fa, diventa un mini-kit per scuole, biblioteche, circoli culturali e centri di aggregazione. Tramite il crowdfunding si può supportare e adire al progetto

Tre anni fa, in piena ondata di Covid, un gruppo di progettiste e progettisti grafici attivi tra Milano, Bergamo e Brescia si riunì — rigorosamente a distanza — con l’intenzione di rimboccarsi le maniche e fare insieme qualcosa di utile per la collettività utilizzando il linguaggio proprio del loro mestiere, e cioè quello dei segni.
La prima cosa su cui si trovarono d’accordo fu di considerare quella che stava diffondendosi rapidamente in tutto il mondo non solo una pandemia ma una sindemia, cioè — citando Treccani — «L’insieme di problemi di salute, ambientali, sociali ed economici prodotti dall’interazione tra due o più patologie epidemiche, che comporta pesanti ripercussioni sulle condizioni di vita della popolazione colpita». Se solitamente la malattia viene considerata come entità a sé, separata da tutto il resto, soprattutto dal contesto sociale, economico e culturale in cui essa agisce, il cosiddetto “approccio sindemico” prende invece in considerazione l’intero scenario. E il SARS-CoV-2 ha reso più che evidente «una cosa che avrebbe dovuto essere ovvia e non lo era: che la salute riguarda il modo di essere cittadini. È una questione di diritti, responsabilità, coscienza, voce in capitolo», come spiegano Guido Bertola, Chiara Birattari, Dario Carta, Dayana Cucè, Marco Geronimi Stoll, Claudio Madella e Donatella Rota, ovvero le fondatrici e i fondatori di Art32, progetto che prende il nome dall’articolo 32 della Costituzione italiana, quello che recita:

«La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».

(courtesy: Art32)
(courtesy: Art32)

Con degli obiettivi ben chiari — concentrare l’attenzione della cittadinanza sulla salute pubblica e la medicina territoriale; allentare le percezioni distopiche e migliorare in ciascuno la responsabilità, la coscienza e le abitudini in un’ottica di prevenzione primaria; puntare a che si curi la salute prima che la malattia; ritrovare un’idea della salute non centrata sugli ospedali; far sì che l’articolo 32 della Costituzione viva nel corpo sociale e nel corpo biologico di ciascuno di noi, oltre che «generare (o risvegliare) una serie di azioni, atteggiamenti e riflessioni di pensiero critico e di prospettiva lunga» — il gruppo decise di collaborare con Medicina Democratica e di affidare il messaggio a una campagna di pubbliche affissioni, invitando decine di colleghe e colleghi a realizzare dei poster ispirati, appunto, all’art. 32.

Coloro che risposero all’appello — Andrea Amato, Elisabetta Barbaglia, Guido Bertola, Chiara Birattari, Barbara Boiocchi, Laura Bortoloni, Cristiano Bottino, Laura Buddensieg, Gianluca Camillini, Valentina Cantù e (il nostro) Federico Demartini, Ilaria Carcano, Ginette Caron e Antonio De Luca, Dario Carta, Francesco Dondina, Fabrizio Falcone, Maddalena Fragnito, Annalisa Gatto, Jacopo Giannitrapani, David Gil, Lorenzo Grazzani, Lodovico Gualzetti, Orith Kolodny, Lucia Lamacchia, Gianni Latino, Elena Lolli e Giulia Sbernini, Claudio Madella, Gabriel Milani, Armando Milani, Marco Molteni, Lucio Passerini, Michele Patané, Stefano Reboli, Michele Salmi, Mariangela Savoia, Gianluca Seta, Silvia Sfligiotti, Stefano Tonti, Marco Tortoioli Ricci e Arianna Vairo — produssero 40 poster, che furono poi protagonisti di una prima campagna, progettata da Smarketing, associazione non profit per l’etica della comunicazione, e lanciata nell’aprile del 2021 sugli spazi di pubblica affissione di Bergamo (ne parlai qui), la città più colpita dalla primissima ondata di Covid.

(courtesy: Art32)
(courtesy: Art32)

Concepita come mostra itinerante (le grafiche si potevano e si possono ancora richiedere così da stamparle e portarle nella propria città), per quasi un anno ha girato per spazi pubblici o aperti al pubblico e ora si appresta a compiere un ulteriore passo. Un passo grande e allo stesso tempo piccolo, o meglio “portatile”: riducendo i poster a cartoline, Art32 produrrà dei mini-kit pensati per essere utilizzati nelle scuole, nei circoli culturali, nelle biblioteche, nei centri di aggregazione e nelle case, come strumento formativo e didattico.

«Entriamo nel 2023 e sembra un secolo fa. Meglio non dimenticare, non rimuovere, anzi. Proprio ora i nodi arrivano al pettine» spiegano le fondatrici e i fondatori di Art32. E come dal loro torto? Mentre i media e i governi che si sono succeduti hanno di fatto cancellato la sindemia dal discorso collettivo, dimostrando come l’interesse per la Salute Pubblica non sia tra le priorità, il sistema sanitario ogni giorno di più “mostra la corda”, come si suol dire.
«Pensiamo che questa campagna sia ora necessaria più che mai» spiegano Bertola, Birattari, Carta, Cucè, Geronimi Stoll, Madella e Rota. Da qui l’idea di “ridurla” di formato per diffonderla ancora di più e così invitare alla riflessione, alla discussione, alla presa di coscienza: «Maestre e maestri, professoresse e professori» suggeriscono, «potranno usarlo con alunni e alunne di ogni età per riflettere insieme sui vari aspetti legati al macro-tema Salute, partendo dagli spunti visivi offerti dai 40 manifesti. Solo per fare alcuni esempi: il proprio corpo, la mercificazione della Sanità, il concetto di comunità, la cura, i propri diritti costituzionali, la pandemia, la salute dell’ambiente in relazione alla nostra. Potrà essere appeso come una mostra, oppure usato come gioco di carte: uno strumento utile anche per genitori ed altri educatori».

(courtesy: Art32)
(courtesy: Art32)

Il mini-kit — una cartella stampata a mano in letterpress che contiene i 40 manifesti («stampati con cura su carta speciale») e un piccolo libro introduttivo — è proprio in questi giorni protagonista di una campagna di crowdfunding su Produzioni dal Basso, dove sta raccogliendo il denaro necessario a fare diventare realtà il progetto, che nel frattempo ha vinto il bando Impatto+ 2022 – Arte e cultura per la promozione dei diritti, promosso da Banca Etica ed Etica Sgr.
Attraverso il crowdfunding si potrà, di fatto, acquistare il kit, oltre a poster stampati in letterpress e firmati. C’è poi il “kit sospeso”, che si potrà regalare a scuole o associazioni.

Rimangono pochi giorni per partecipare, quindi mettete mano al portafogli e finanziate.

(courtesy: Art32)
(courtesy: Art32)
co-fondatore e direttore
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