Siamo tutt* pari: l’insolito Memory di Luca Boscardin

Pubblicato da Corraini, celebra la diversità

Il toy designer italiano ha puntato sul concetto di diversità, disegnando tessere con parti del corpo che sono pari, sì, ma non identiche

Prima o poi tutte e tutti abbiamo giocato a Memory, celeberrimo passatempo che consiste nello scoprire due tessere alla volta tentando di ricordarne la posizione così da accoppiarle due a due.
Si tratta di una delle attività ludiche più diffuse al mondo, anche per via della sua semplicità. Non servono particolari attrezzature — come spiegano Andrea Angiolino e Beniamino Sidoti nel loro indispensabile Dizionario dei giochi1, «prima ancora di diventare un gioco in scatola, il Memory veniva già praticato anche con le carte di un mazzo tradizionale, e così è noto con vari nomi tra cui Memoria» (il nome Memory è in effetti un marchio registrato dal colosso tedesco Ravensburger, che lo commercializza dal ’59). E, soprattutto, le regole sono semplicissime da comprendere, a prescindere da età e provenienza: neanche le barriere linguistiche riuscirebbero a ostacolare una spiegazione che potrebbe benissimo svolgersi a gesti o con un’unica, banale dimostrazione, a un bambino di tre anni come a una nonna di 90.

Luca Boscardin, “Siamo tutt* pari”, Corraini Edizioni, 2022
(courtesy: Luca Boscardin)

Ne esistono innumerevoli versioni, anche digitali, con le quali divertirsi in solitaria, in coppia o in gruppo. E con più o meno tessere — che possono essere fotografiche, o disegnate, o con illustrazioni d’autore, simboli, parole (Sidoti e Angiolino ne segnalano pure una per adulti, il Busen memo, dove c’è da abbinare tra loro 24 seni femminili destri e 24 sinistri).
In alcuni casi le tessere da accoppiare non sono esattamente uguali, ma procedono invece per analogie. È il caso di Siamo tutt* pari, un memory ideato e progettato da Luca Boscardin, toy designer italiano che da anni vive e lavora nei Paesi Bassi.



Luca Boscardin, “Siamo tutt* pari”, Corraini Edizioni, 2022
(courtesy: Luca Boscardin)
Luca Boscardin, “Siamo tutt* pari”, Corraini Edizioni, 2022
(courtesy: Luca Boscardin)

Riflettendo sul concetto di diversità, Boscardin ha deciso di organizzare le tessere basandosi sulle parti del corpo. Piuttosto che disegnarne coppie identiche, però, le ha pensate, appunto, differenti: una mano ha la pelle chiara e l’altra scura; una guancia ha la barba e l’altra no, ma ha un neo; un occhio porta gli occhiali; un ginocchio ha la protesi; una pancia la cicatrice; dei denti l’apparecchio; dei capelli sono ricci e altri lisci.
«Dovrete quindi trovare due mani, due narici, due ginocchia e così via, ricordandovi sempre che state cercando due immagini pari, ma non uguali. In altre parole, dovrete abbinare una coppia di immagini equivalenti, in cui si riconoscono tanto le particolarità individuali quanto un’uguaglianza di fondo» spiega il foglietto illustrativo che accompagna il gioco. Foglietto che chiarisce anche la scelta di quell’asterisco nel nome, che probabilmente farà storcere il naso a qualcuno (ma pazienza: meglio un mondo di nasi storti che accantonare in toto un tema — quello dell’inclusività del linguaggio — che per molte e molti è di fondamentale importanza): «l’abbiamo usato qui (tutt* anziché tutti) per spostare l’attenzione, anche sul piano linguistico, sulle identità individuali, e per sottolineare che la lingua può cambiare di pari passo con la realtà, esplorando nuove strade oltre agli usi consolidati».

Luca Boscardin, “Siamo tutt* pari”, Corraini Edizioni, 2022
(courtesy: Luca Boscardin)

Ideato per un pubblico di tutte le età, Siamo tutt* pari contiene anche quattro tessere che rappresentano le parti intime (e qui i nasi già storti per l’asterisco probabilmente andranno definitivamente fuori bolla). Perché peni e vagine in un gioco che è (anche) per bambine e bambini? Perché li abbiamo, fanno parte del nostro corpo (andate a controllare!). E perché quattro? Perché in questo memory alcune tessere hanno diversi possibili abbinamenti, e ci si può ingegnare a combinarle diversamente. E poi, come dice lo stesso Boscardin, «credo che ora, nel 2023, sia giusto che i bambini e le bambine imparino che la libertà che non lede gli altri debba essere considerata un diritto e che non c’è un giusto e uno sbagliato».

Pubblicato da Corraini Edizioni, Siamo tutt* pari è in doppia lingua italiano/inglese (le istruzioni, il gioco, come già detto, non ha barriere linguistiche) e si acquista online, oltre che nelle migliori librerie.

Luca Boscardin, “Siamo tutt* pari”, Corraini Edizioni, 2022
(courtesy: Luca Boscardin)
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