Floriated Ornaments: gli ornamenti floreali di Pugin, il progettista del Big Ben

Figlio d’arte, Pugin fu uno dei massimi esperti di neo-gotico nella Londra dell’800 e contribuì a progettare il palazzo di Westminster, sede del Parlamento

Big Ben. Sicuramente non bastano queste due parole a raccontare una vita breve ma intensa come quella di Augustus Welby Northmore Pugin, ma almeno permettono di iniziare a orientarsi.
Pugin fu un architetto, un arredatore e uno scrittore, e il Big Ben1 — simbolo di Londra conosciuto in tutto il pianeta — l’ha disegnato lui, così come gli interni del palazzo di Westminster.

Nato nel 1812 in una ricca famiglia francese di origine svizzera da parte paterna e inglese da parte materna, Pugin fu figlio d’arte. Il padre, Augustus Charles Pugin, era un aristocratico e architetto, che emigrò a Londra in fuga dalla Rivoluzione francese. Da lui il giovane Augustus ereditò l’abilità per il disegno tecnico e la progettazione, oltre che un amore infinito per le chiese gotiche e per l’architettura gotica in generale.

Tavola tratta da “Floriated ornament: a series of thirty-one designs”, di Augustus Welby Northmore Pugin, Londra, 1849
(fonte: archive.org)
Tavola tratta da “Floriated ornament: a series of thirty-one designs”, di Augustus Welby Northmore Pugin, Londra, 1849
(fonte: archive.org)
Tavola tratta da “Floriated ornament: a series of thirty-one designs”, di Augustus Welby Northmore Pugin, Londra, 1849
(fonte: archive.org)

Subito dopo gli studi iniziò a lavorare con il papà, ma appena ventenne iniziò già a prendere lavori in proprio, vincendo addirittura il concorso per progettare gli arredi del castello di Windsor, per poi buttarsi nel settore delle scenografie teatrali e darsi pure al commercio e alla navigazione, comandando una goletta che trasportava mobili e altri prodotti dai Paesi Bassi alla Gran Bretagna, fino alla Scozia. Fu proprio durante un naufragio sulle coste scozzesi che Pugin conobbe un architetto di Edimburgo, tale James Gillespie Graham, che gli diede il saggio suggerimento di lasciar perdere il mare e di dedicarsi a tempo pieno all’architettura. Pugin seguì il consiglio, dividendosi tra la parte pratica e quella teorica: mentre progettava chiese scriveva pamphlet polemici in cui auspicava il ritorno al gotico e al sistema sociale medievale.
Nel frattempo, per via di una crescente antipatia nei confronti della chiesa anglicana, si era convertito al cattolicesimo, e da cattolico sapeva che non avrebbe avuto alcuna chance di vittoria nel grande concorso che in quegli anni agitò il mondo dell’architettura britannica: la progettazione del nuovo palazzo di Westminster.

Nel 1834 la sede del Parlamento era andata quasi in cenere per via di un incendio, e il primo ministro di allora bandì una gara di idee per la progettazione di un nuovo palazzo. Pugin partecipò, ma senza firmare il progetto, che invece riportava il nome di un altro architetto, Charles Barry, col quale decise di collaborare. A tutt’oggi non è ancora del tutto accertato chi fece cosa: la biografa di Pugin sosteneva che lui si fosse occupato degli interni e delle torri, tra cui, appunto, quella dell’orologio. Il figlio di Pugin, invece, scrisse in un pamphlet (forse aveva ereditato dal genitore la propensione per i libelli polemici) che il vero artefice di tutto era suo padre.

Tavola tratta da “Floriated ornament: a series of thirty-one designs”, di Augustus Welby Northmore Pugin, Londra, 1849
(fonte: archive.org)
Tavola tratta da “Floriated ornament: a series of thirty-one designs”, di Augustus Welby Northmore Pugin, Londra, 1849
(fonte: archive.org)

In qualunque modo sia andata, la torre col Big Ben fu la sua l’ultima, grande opera perché in seguito ebbe un crollo nervoso: per mesi venne rinchiuso in un manicomio, finché da lì fu trasferito in un ospedale e infine a casa, dove si spense, a soli quarant’anni, nel 1852.
Lasciò la moglie (la terza, le prime due morirono presto), otto figli (due dei quali diventarono a loro volta importanti architetti), tante chiese (nel Regno Unito, in Irlanda e persino in Australia), la torre dell’orologio di Westminster, diversi libriccini polemici, svariati trattati e pure qualche gioiellino illustrato, come Floriated ornament: a series of thirty-one designs, che uscì nel 1849 — tre anni prima dell’esaurimento nervoso — e raccoglie 31 splendide tavole di decorazioni ispirate alla natura e all’arte medievale.

Scrive egli stesso nell’introduzione: «La natura forniva agli artisti medievali tutte le loro forme e idee; la stessa fonte inesauribile è aperta a noi: e se andiamo alla fonte, produrremo una moltitudine di bellissimi disegni trattati con lo stesso spirito degli antichi, ma nuovi nella forma. Abbiamo il vantaggio di molte importanti scoperte botaniche che erano sconosciute ai nostri antenati; e sicuramente è in accordo con i veri principi dell’arte avvalersi di tutto ciò che è bello per la composizione dei nostri disegni. Confido, quindi, che quest’opera possa essere il mezzo per ricondurre i disegnatori ai primi principi; e che, come con la copia ripetuta si rischia di perdere lo spirito dell’opera originale, così nella decorazione la riproduzione costante di vecchi modelli, senza riferimento al tipo naturale per cui sono stati composti, porta a forme svilite e a contorni privi di spirito, e alla fine a una mera caricatura di un bellissimo originale. È impossibile migliorare le opere di Dio; e i contorni naturali di foglie, fiori, ecc. devono essere più perfetti e belli di qualsiasi invenzione dell’uomo».

Tavola tratta da “Floriated ornament: a series of thirty-one designs”, di Augustus Welby Northmore Pugin, Londra, 1849
(fonte: archive.org)
Tavola tratta da “Floriated ornament: a series of thirty-one designs”, di Augustus Welby Northmore Pugin, Londra, 1849
(fonte: archive.org)
Tavola tratta da “Floriated ornament: a series of thirty-one designs”, di Augustus Welby Northmore Pugin, Londra, 1849
(fonte: archive.org)
Tavola tratta da “Floriated ornament: a series of thirty-one designs”, di Augustus Welby Northmore Pugin, Londra, 1849
(fonte: archive.org)
Tavola tratta da “Floriated ornament: a series of thirty-one designs”, di Augustus Welby Northmore Pugin, Londra, 1849
(fonte: archive.org)
Tavola tratta da “Floriated ornament: a series of thirty-one designs”, di Augustus Welby Northmore Pugin, Londra, 1849
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Tavola tratta da “Floriated ornament: a series of thirty-one designs”, di Augustus Welby Northmore Pugin, Londra, 1849
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