Oltre 100 poster celebrano la gentilezza (e la grafica) per Fight for Kindness

Serve una certa dose di disperazione per poter davvero apprezzare la gentilezza. Parlo della gentilezza disinteressata, pura, fine a sé stessa e a nient’altro. Quella «cruda, incontaminata, immotivata gentilezza» di cui scrive David Foster Wallace in quel meraviglioso mattone pieno di note che è Infinite Jest, nel capitolo in cui riassume, in svariate pagine, tutto ciò che si potrebbe imparare passando del tempo in una struttura statale di recupero da sostanze — un luogo, dunque, dove è più facile toccare il punto più basso della propria esistenza.
Chi non si porta il peso del mondo sulle spalle talvolta fa fatica a identificarla, la gentilezza. O la scambia per ingenuità, goffaggine, disarmante naïveté (ma tutto ciò che disarma andrebbe riconosciuto, proprio in quanto tale, come irresistibile potenza). E gli atti di gentilezza passano quindi inosservati. Come le piccole cose belle che, per distrazione, abitudine o aridità d’animo, ci facciamo sfuggire senza soffermarci ad apprezzarle («Quando siete felici, fateci caso» insegna un altro scrittore, Kurt Vonnegut). Ma quando dentro e attorno vedi sono il nero più totale, un gesto gentile è una fiamma nel buio: il lampo di luce che illumina anche solo per un istante il cammino, e ti regala la possibilità di fare almeno un passo in più.

La gentilezza non è un moneta. Non si scambia, si dona soltanto, o si riceve. E chi la regala ne beneficia tanto quanto chi la prende. Il più delle volte non costa nulla. Eppure ha la rarissima capacità di attrarre a sé altra gentilezza. Di moltiplicarsi, sdoppiarsi, propagarsi rapidissimamente, e senza perdere un grammo della propria nuda forza. È una risorsa infinita e infinitamente rinnovabile. Non ha bandiere, non ha padroni, né è prerogativa di religioni. Semplicemente è. O meglio, si fa, senza limiti di spazio e di tempo. E si lega intimamente ad altri concetti altissimi come la pace e la serenità, l’empatia e l’amore, la generosità e il coraggio, la comunità e l’inclusività, il rispetto e l’etica. Concetti che infatti escono fuori assai spesso nei manifesti realizzati da centinaia di designer di tutto il mondo per la call di Fight for Kindness, lanciata un anno fa dalla fonderia digitale fiorentina Zetafonts e dal suo progetto TypeCampus, nato per portare la cultura tipografica in ambito accademico e professionale.

(courtesy: Zetafonts / TypeCampus)
(courtesy: Zetafonts / TypeCampus)
(courtesy: Zetafonts / TypeCampus)

L’iniziativa, partita il 13 novembre 2021 proprio in occasione della Giornata mondiale della gentilezza (si festeggia, fin dal 1998, nel giorno in cui, nel ’97, si chiuse a Tokyo la conferenza del World Kindness Movement con la firma della Dichiarazione della Gentilezza1), invitava appunto a realizzare «un messaggio tipografico che divulgasse le virtù della gentilezza in tutte le sue sfaccettature».
C’era tempo fino al 31 luglio 2022 per partecipare, e l’hanno fatto in tante e in tanti, da più di 20 paesi.

Ora le opere si possono ammirare online in un’apposita galleria, ma saranno esposte anche in diversi luoghi fisici in mostre che — più o meno in contemporanea, ovviamente in occasione delle Giornata mondiale della gentilezza di quest’anno — si terranno in diversi luoghi del mondo, dall’Italia alla Francia, dalla Spagna alla Bulgaria, fino agli Stati Uniti.
Per il nostro paese la città scelta è Milano, e l’esposizione sarà ospitata da Italians Festival, evento organizzato dall’Art Directors Club Italiano e UNA (Aziende della comunicazione unite) negli spazi di Base Milano (venerdì 11 novembre l’ingresso sarà libero).

Rachel Denti, “No Justice, No peace”
(courtesy: Zetafonts / TypeCampus)
Cameron Harapiak / Momentum Worldwide, “Human Kind Needs More Kind Humans”
(courtesy: Zetafonts / TypeCampus)
Studio Sofa, “Join the Be Kind People Club”
(courtesy: Zetafonts / TypeCampus)
Studio Gummi, “Join the Kindness Club”
Sebastiano Branca / Kobose, “Love Before it’s Too Hate”
(courtesy: Zetafonts / TypeCampus)
Lucy Llewellyn, “Think Twice”
Gabriela Parra Sánchez, “You Can Change Someone’s Life By Simply Believing in Them”
(courtesy: Zetafonts / TypeCampus)
Michelle Chen, “Spread Kindness”
Nvard Yerkanian, “Do good and throw it into the water” [Armenian Proverb](courtesy: Zetafonts / TypeCampus)

Un messaggio

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