🔥🔥🔥 I muri di Bologna sono in fiamme con i manifesti della nuova Call for Artists di CHEAP

Il fuoco si appicca. Il fuoco si doma. Il fuoco di estingue. Il fuoco si ruba. Il fuoco riscalda, e distrugge. Il fuoco cova sotto la superficie, e si ravviva se qualcuno ci soffia sopra. Come l’acqua, il fuoco dilaga. Ma, a differenza dell’acqua, non c’è posto abbastanza in alto per riuscire a scampare.
Nel vocabolario dei simboli che le culture e le società hanno redatto attraverso i millenni, non esiste forse qualcosa di più ambiguo del fuoco. Che annienta e che crea. Che conduce al divino o negli inferi. Che è sinonimo di casa e sicurezza (il focolare domestico) e che distrugge il vecchio e contiene in sé il germe della rinascita (“agente di trasformazione” lo chiamava Eraclito). Tale ambiguità è espressa con un’immagine molto potente dal poeta e scrittore spagnolo Juan Eduardo Cirlot nel suo Dizionario dei simboli, nel quale scrive: «Rubare il fuoco o consegnarvisi (rispettivamente Prometeo ed Empedocle) è la dicotomia in cui si trova l’uomo dinanzi alle cose. La via intermedia sta nella scelta borghese di limitarsi a usare i benefici del fuoco».

Ebbene, oggi tale “scelta borghese” è entrata in una fase di smarrimento. Il fuoco è arrivato alle nostre porte, e non solo metaforicamente. Sta bussando all’uscio in molte forme — dalla crisi climatica a quella economica, dalle guerre ai terremoti sociali, dall’imbarbarimento culturale all’ormai compiuto sdoganamento del pensiero ultrareazionario.
Ciò che dovrebbe bruciare — per chiara e manifesta incompatibilità col pianeta che ci ospita —continua imperterrito la sua opera distruttrice. Ciò che dovremmo salvaguardare, invece, si consuma giorno dopo giorno, e, anche in questo caso, non solo metaforicamente.

(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)

È in questo scenario ardente e fumoso (tanto per rimanere in tema pirico), che arrivano sui muri di Bologna i manifesti frutto della nuova Call For Artists di CHEAP.
Lanciata mesi fa dal collettivo di attiviste bolognesi, aveva come tema “On Fire” e da tutto il mondo sono arrivate centinaia di fiammeggianti opere, tra illustrazione e grafica, lettering e fotografia. E in un mondo che va velocissimo verso contesti fino a poco tempo prima inimmaginabili, il progetto si è ritrovato a fare i conti — nel lasso di tempo che è passato dall’ideazione alla realizzazione concreta — con un affascinante cambio di prospettiva, che non fa che ribadire di quell’ambiguità del fuoco di cui ho parlato finora.
«Quando abbiamo pensato e lanciato il tema della Call For Artists 2022, lo scenario mondiale era totalmente diverso da quello in cui ci ritroviamo. Avevamo evocato le fiamme come una sorta di rituale post-pandemico, per lavorare sul simbolico in termini di ricostruzione. Non ci immaginavamo che a breve sarebbe esplosa una guerra nel cuore dell’Europa e che questa determinasse un’accelerazione così potente delle fratture sociali, economiche e politiche, generando nuove declinazioni in termini di precarietà, sottrazioni di diritti, violenza di genere, miopia sui temi ambientali ed ecologici e un’avanzata preoccupante delle Destre sovraniste», spiegano dal collettivo.

Ma tra fuochi di passione, molotov ultrapop, fiamme purificatrici, scintille di ironia, streghe ardenti, futuri che vanno in fumo e un pianeta finito sulla griglia, in questo nuovo e catastrofico scenario lo spirito critico, dissacrante, beffardo, conflittuale (e incendiario, ovviamente) delle opere in mostra sui muri della città risulta ancora più potente, e va a configurarsi come l’ennesima occasione in cui, attraverso le sue azioni di arte pubblica, CHEAP dimostra come lo spazio urbano, che appartiene alla collettività, possa ancora essere — cito il loro comunicato — un «luogo di lotta e di conversazione», indispensabile per portare l’attenzione sui temi chiave della contemporaneità e risvegliare le anime, che, come ricordava Jung, i greci rappresentavano come un soffio d’aria incandescente.

(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)

Di seguito tutti i nomi delle artiste e degli artisti che hanno realizzato le opere.
Qui i luoghi in cui andare e vederle dal vivo.
Hanno firmato i poster della Call For Artists 2022: cartadesign — Dario Carta, @apotropaike, @noegam, @silviakeplero + andre, @stravincenzo, ABBIOCCO – Veronica Bonatesta, Alba Coboc, Albaricoque, ALECT, Alessandra Criseo, Alessandra Marrucci + Michela Burzo, Alessandra Neri, Alessandro Maria Papale, Alessandro Nicoli, Alessia Natale, Alessia Veroli, Alice Cavagna – Lorenzo Busi, Alice Lucci, Alle Bonicalzi, Andrea Casciu, Anna Dem, Annalisa Grassano, Antar, Attilio e Camilla per DOCUMENTA, BBraio, Benedetta C. Vialli, BOOBS, Brodino Digitale, Brucio, Camila Leão, Carolina Nicosia, CatiaMariaLiani, Chiara Benzi, Claretto, Code2, D1R7, Danica Molitorova, Davide Visentini, Doomscrollers, Dovide_art, Elena Vitti Turull, Federica Vellante, Federico Bria, Fiammetta Ghiazza, Floriane Pouillot, Francesca Mucelli, Francesco Orazzini, Franki Sparke, Frijke Coumans, FRIKY.M, Gabriella Ciannamea, Gaia Giongo, Gea Testi, GigaBertz, Gio O., Gioiosa Lunare, Giorgia Lancellotti, Giorgibel, Giuditta Uliani, Giulia Cerioli, Giulia Martinelli, Gloria Di Bella, Goga Mason, Gucki_Blau, HateRisk23, Heli, Hierocodic, Ilaria Barcella, Ileana Elle, Inmotulus, INSETTI XILOGRAFI, Isabellangela Germinario, Ivan Piano, Ivano Talamo, Jacopo Baco Giannitrapani, Jarek Bujny, Jördis Hirsch, Karina Boiko, Kinga Rejterada, Kitt’s Ink Ula, Kolchoznica, Laura Malacart, LaurenjiBloom, Leoanrdo Maltese, Leonardo Bianchi, Leonardo Lomurno, Letizia Tempesta Filisetti _Milano Mediterranea, Lia Mariani, Lillo Ciaola, Locatelli / Moschella, LUCHADORA, Luisa Denti, Ma Se?, Mangoosta, Manuela Mapelli, Maria Martini, Mariana Chiesa, Mario Fuentes, Martina Giustolisi, Martina Martonsky, Massimo Pastore, Matteo Facchini, MEITZ, MENOMALE, Miriam Manara, Monica Faccio, Naandeyé, Nalan Kantar, Naoya Takahara, PACHAKAMAQ, Patricia Nies, Patrick Ireland, Patrycja Longawa, PROHEROES 015, Projektado Collective, Roberta Cacciatore, Santa Gross, Sara b/n, Sara Bernardi, Sara Cimarosti + Antonella Restelli + Patrizia Stellino, Senza Futuro Studio, Serena E.Kippenbergen IIOII, Shivani Luithle, Silvia Celiberti, Simone Benetti, SKAWALKER e YeleTres.
Le foto sono di Margherita Caprilli.

(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
(foto: Margherita Caprilli | courtesy: CHEAP)
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