Cinque libri da leggere a due voci

Ci sono libri che sono perfetti per essere letti a due voci. Quelli di questa selezione, tranne Chère Mamie, li ho letti tutti facendo i miei workshop con Marianna Balducci.
Io sono il re lo abbiamo letto anche con Martina Sala, quando il libro era solo un progetto e siamo andati in fiera a Bologna per venderlo. Non so a quanti abbiamo fatto il teatrino ed è stato sempre molto divertente.
Ancora oggi, ogni volta che lo rileggo, lo sento nella mia testa con la sua vocina.


Cinque è una rubrica di Davide Calì che parla di cinque libri, cinque fumetti o cinque-qualsiasi-altra-cosa.

1

Io sono il re
di Marco Viale, Kite Edizioni

Un re vanaglorioso si vanta con un interlocutore invisibile. Di avere elefanti al posto dei gatti, di dormire con un pigiama di ferro, di possedere un cammello, che sa fare le moltiplicazioni e persino di avere Natale ogni giorno. Il suo interlocutore però, non sembra impressionato.
Uno dei miei preferiti tra i libri di Marco Viale, di cui sono un grande fan.

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2

Fortunatamente
di Remy Charlip, Orecchio Acerbo

Ormai un grande classico nel catalogo di Orecchio Acerbo, un libro che alterna pagine a colori a pagine in toni di grigio per raccontare le disavventure di Ned, invitato a una festa di compleanno. Sembra una buona notizia, ma Ned vive a New York mentre la festa è in Florida. Un amico gli presta un aereo, ma il motore si rompe, Ned si lancia con il paracadute ma nel paracadute c’è un buco. Da qui in poi succede di tutto: Ned precipita su un covone, poi deve evitare i coccodrilli, poi le tigri!
Finale a sorpresa.

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3

Tu (non) sei piccolo
di Anna Kang e Christopher Weyant, Terre di mezzo

Essere o diventare grandi è una delle cose più importanti per i bambini. Ma cosa vuol dire esattamente essere grande o essere piccolo? Si è piccoli se si è circondati da altri piccoli? E si è grandi se si è circondati da altri grandi? E si può essere sia grandi che piccoli?
Un libro divertentissimo per i più piccini, che racconta molto bene come tutto, in fondo, sia relativo.

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4

Chère mamie
di Émilie Chazerand e Charles Dutertre, L’élan vert

Cara nonna, ti scrivo per augurarti buona festa dei nonni perché, se non lo faccio, mamma mi toglie la tivù per un mese.
Jonathan
Caro Jonathan, rispondo per ringraziarti degli auguri perché, se non lo faccio, mia figlia, tua mamma, mi telefonerà e mi impedirà di guardare la mia telenovela preferita.

Nonna Micheline.
Prosegue così la corrispondenza tra nipote e nonna, con una serie di cartoline sempre più demenziali.

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5

Aprite quella porta
di Benoît Jacques, Orecchio Acerbo

Il lupo della favola di Cappuccetto Rosso cerca di farsi aprire da una nonna sorda come una campana. Il lupo da principio le parla dolcemente, poi alza la voce, ma per quanto il lupo si sgola, lei riesce a sentire soltanto un mormorio lontano. Il lupo però non desiste, aumenta il tono fino all’inverosimile, fino al parossismo, ma nulla, la nonnetta proprio non ci sente!
Uno libro ideale da leggere ad alta voce (se avete molto fiato).

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editorialista
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