Il futuro è quasi qui (a Bologna)

Dal 5 al 29 maggio 2022 arriva a Bologna, presso l’Auditorium BIagi della Biblioteca Salaborsa, la mostra NEAR + FUTURES + QUASI + WORLDS, portata in Italia da Kilowatt in partnership con S+T+ARTS, iniziativa della Commissione Europea che si impegna a promuovere la collaborazione tra Arte + S(cienza) + T(ecnologia). Et voilà, l’acronimo è servito.

COSA
NEAR + FUTURES + QUASI + WORLDS
QUANDO
5 – 29 maggio 2022
INAUGURAZIONE
4 maggio | 16,00
DOVE
Auditorium Biagi | Sala Borsa | p.zza del Nettuno 3, Bologna

Partendo dalle origini: S+T+ARTS, di cui si celebrano i 7 anni di attività, promuove il dialogo transnazionale (di cui pare esserci parecchio bisogno), la diversità e la consapevolezza ambientale, tutti valori fondamentali in questo momento, tra un tumulto geopolitico e un cambiamento climatico.
E prima di arrivare alla mostra aperta al pubblico dal 5 maggio, urge sottolineare l’incontro di apertura, di mercoledì 4 maggio alle ore 16 (Piazza Coperta di Sala Borsa a Bologna). Se il tema del progetto orbita necessariamente intorno al FUTURO (a partire da un presente problematico), è proprio su questa prospettiva che ragioneranno gli ospiti di PROXY OF FUTURES: building sustainable future through art, science, and technology, il primo incontro dei cinque previsti nel programma. Imperativo è riappropriarci di quello che sarà esplorando gli strumenti e le condizioni per poterlo immaginare, anticipare, costruire.
Sul palco una squadra di artisti, scienziati, imprenditori e persone della politica e dell’amministrazione pubblica: Anna Lisa Boni, assessora del Comune di Bologna ai fondi europei/PNRR, transizione ecologica e relazioni internazionali; Antonio Navarra, docente e presidente della Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici; Patrizia Toia, europarlamentare e vice presidente commissione per l’industria, la ricerca e l’energia; Roberto Paura, co-fondatore e presidente dell’Italian Institute for the Future, esperto di “futures studies”; Manuel Cirauqui, curatore della mostra NEAR+FUTURES+QUASI+WORLDS; Giulia Tomasello, interaction designer; Luca Baraldi, responsabile corporate identity di Ammagamma, impresa modenese formata da matematici, ingegneri, informatici, filosofi e designer, specializzata in Intelligenza Artificiale; Matteo Lepore, sindaco di Bologna, che inaugurerà ufficialmente la mostra al termine dell’incontro. Moderano: Nicoletta Tranquillo, co-fondatrice di Kilowatt, e Federico Bomba, direttore artistico di Sineglossa.
LA DOMANDA COLLETTIVA? «Che collaborazioni, sinergie, strumenti si possono attivare per spostare l’attenzione dal “fare” al “fare con”, dal “divenire” al “divenire con” (Haraway 2008)? E che ruolo può avere l’arte in questo processo?».

Ralf Baecker, “Putting the Pieces Back Together Again”, prodotta con il supperto della Città di Kirchheim unter Teck, Verlag des Teckboten e Kulturregion Stuttgart (a cura di Benjamin Heidersberger); assistenti di produzione: Mariana Schetini Basso, Irena Kukric e Antje Weller

E finalmente la mostra! Visitabile a Bologna, con accesso gratuito, dal 5 maggio, NEAR + FUTURES + QUASI + WORLDS presenta una selezione di 13 opere di altrettante artiste e artisti, naturalmente internazionali, frutto di residenze artistiche presso i principali centri di ricerca europei. 
La collaborazione è vitale in ambito scientifico, tecnologico e artistico e gioca un ruolo importantissimo nel promuovere l’indagine contemporanea, affrontando la complessità e favorendo le forme più innovative di creazione artistica. 
La capacità visionaria e le caratteristiche strutturali delle opere in mostra sono i binari su cui lo spettatore viene lanciato ai confini con la realtà dimostrandone la labilità delle forme. Se il nuovo si origina sempre dalla ricerca e dalla sperimentazione, i progetti selezionati si muovono verso ciò che sta per o potrebbe accadere. Ipotizzano nuove strade, manifestazioni inaspettate di ciò che verrà. Come capsule di un domani incompiuto, troncato, queste opere sono un quasi-qui. Sotto forma di sculture robotiche, stampe 3D, bassorilievi, animazioni digitali, film, luci e installazioni, sono la manifestazione evidente delle potenzialità futuribili.

Oltre all’incontro di apertura e alla mostra, ci saranno anche altre appuntamenti.
L’11 maggio, partendo dagli spunti di riflessione che pone l’opera Hilbert Hotel di Evelina Domnich e Dmitry Gelfand, Gianluca Dotti intervisterà Tommaso Calarco, fisico e studioso di fama internazionale nel campo del Quantum Computing e delle tecnologie quantistiche.
L’appuntamento successivo, influenzato dalle suggestioni futuristiche sulla moda offerte dalle opere Digital Vogue di Julia Koerner e Magnetic Motion di Iris van Herpen, sarà il 21 maggio con l’Italian Institute for the Future. Una conversazione aperta tra esperti di futuri, moda, società, per parlare di tendenze, segnali deboli di cambiamento, speculative design: perché «il modo migliore per predire il futuro è inventarlo.»
I due appuntamenti finali saranno all’interno di Resilienze Festival, iniziativa prodotta da Kilowatt e giunta alla sesta edizione. Venerdì 27 maggio è prevista L’arte attraverso lo specchio, una tavola rotonda con artisti, curatori e scienziati che hanno condotto alcune delle principali esperienze di collaborazione e contaminazione. Sabato 28 maggio chiuderà il programma Una nuova frontiera della soggettività: un confronto tra artisti, filosofi e ricercatori che ragioneranno a partire dagli stimoli dell’opera By the Code of Soil: (de)Compositions di Kasia Molga, per riflettere sul superamento della dicotomia tra soggetto e oggetto, tra umano e non umano, come possibile strada per superare l’Antropocene e costruire un futuro di sostenibilità e pace.

Refik Anadol, “Melting memories”
Kasia Molga&Scanner, “By the Code of Soil: (de)Compositions”
(foto: Kasia Molga)
Julia Koerner, “Setae Jacket for Chro-Morpho Collection”, Digital Vogue
(foto: Stratasys)
IrisVanHerpen, “Magnetic Motion”
Etsuko Yakushimaru, “I’m Humanity”
Félicie d’Estienne d’Orves, “Martian Sun series Sol 24h39min 35.2s”, ADAGP Paris 2020, produzione di Le FRESNOY
(copyright: Félicie d’Estienne d’Orves | foto: Eric Flogny)
Egor Kraft, “Content Aware Studies”
(courtesy: Egor Kraft, Alexander Levy, Anna Nova Gallery)
Forensic Architecture, “The Murder of Pavlos Fyssas”
Evelina Domnitch e Dmitry Gelfand, “Hilbert Hotel”
(foto e copyright: Evelina Domnitch e Dmitry Gelfand)
So Kanno e Takahiro Yamaguchi, “Senseless Drawing Bot”
(foto: Yohei Yamakami)
editorialista
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