«Tutti gli esseri viventi nascono e muoiono.
L’acqua scorre e non ritorna mai più.
I soldi che hai potrebbero andarsene via.
Tuttavia, potresti fare amicizia con qualcuno che era un nemico.
Tutto continua a cambiare, non rimane più lo stesso.
Anche queste idee potrebbero essere cambiate, in un attimo».
Così il regista d’animazione e illustratore giapponese Hideki Inaba, in arte kanahebi (il nome significa “lucertola”), racconta il suo corto intitolato Flow, in cui coloratissimi e sinuosi frammenti si compongono e scompongono continuamente in nuove figure fluide, quasi liquide, a volte astratte, altre a formare strane creature che ricordano farfalle, pesci, insetti, in un ammaliante scorrere continuo di immagini: un flusso, appunto, inarrestabile, com’è nella natura stessa della materia di cui ogni elemento dell’universo è composta: corpi che si formano e poi svaniscono, lasciando libere le particelle di andare a costruire qualcos’altro, e poi altro ancora, fintanto che il tempo continuerà a esistere.


