Frizzifrizzi supporta il progetto Think&Type di Tipoteca Italiana

Think & Type: nove incontri sulla tipografia organizzati da Tipoteca Italiana

Nel suo Saggio dei Caratteri, Segni Celesti, di Matematica, Algebra, Numeri tagliati ed altro, il tipografo, editore, libraio e cartografo veneziano Giacomo Zatta, vissuto nel ‘700, presentava la produzione dei caratteri di stampa della sua fonderia introducendoli con un testo intitolato Ai signori tipografi e dilettanti dell’arte tipografica, in cui parlava delle varie figure professionali impegnate nel lavoro di stampa: l’incisore, il fonditore, il compositore e, solo alla fine, l’impressore. «La stampa non è […] che la quarta parte della professione suddetta; tutta volta a questa si adattano le altre tre parti sopra accennate, e sono fatte per essa; ed essa e quella che le pone in opera, e le fa valere», scriveva Zatta, avvertendo, fin dall’incipit, che «Ognuno nell’arte sua». Come a dire: ciascuno si occupi di ciò che sa far bene.

Sono passati più di 200 anni da allora, e l’arte tipografica è cambiata radicalmente, nelle tecnologie così come nelle figure che la esercitano. Non c’è più bisogno di chi incide e di chi fonde: nel 99,9% dei casi i caratteri si progettano e producono in digitale, della composizione si occupa chi fa grafica, e poi c’è chi stampa. Ma non sono così rari i casi in un cui un’unica persona ha in mano tutto il processo. Anzi, la totalità degli strumenti — dai software di type design a quelli di composizione — è potenzialmente alla portata di chiunque. In pochi passaggi, anche chi è totalmente a digiuno di nozioni di grafica e tipografia può scegliere tra un numero quasi infinito di font, impaginare, creare un documento digitale e distribuirlo. Le possibilità sono enormi, nel bene così come — quando tali strumenti sono usati senza alcuna consapevolezza, e non è cosa che capiti di rado — nel male.

Consapevolezza è in effetti la parola chiave. Viviamo sì nell’era della disintermediazione, e abbiamo in mano tutti gli utensili per fare ciò che solo fino a qualche decennio fa unicamente le professioniste e i professionisti potevano realizzare, ma la consapevolezza è ancora necessaria. Lo è, in effetti, più che mai («Da grandi poteri…»). Ed è proprio per costruire e modellare una conoscenza più consapevole attorno alla tipografia che la Tipoteca Italiana ha organizzato un ricco ciclo di incontri, online e non, rivolti a un pubblico di appassionate e appassionati dell’arte tipografica, dunque non strettamente per chi può fregiarsi del titolo di “addetta o addetto ai lavori”.

(courtesy: Tipoteca Italiana)

Il progetto si chiama Think&Type e si svilupperà da aprile fino a fine 2022, coinvolgendo nomi di altissimo livello, italiani e internazionali, per andare a scoprire tutto ciò che si muove, oggi, dietro e attorno alla tipografia e alle discipline ad essa legate.

Si comincia l’8 e 9 aprile con Leonardo Sonnoli, uno dei più importanti designer italiani, che parlerà della “essenza” delle lettere, e di come questa sia strettamente legata alla loro riconoscibilità (cosa fa di una A una A? Esiste una “aità”?).
Al primo incontro ne seguiranno altri otto, con la designer freelance, docente, tipografa e type designer Laura Meseguer, che arriva dalla Spagna; con il designer e tipografo svizzero Dafi Kühne (celebre per il suo Dafi Kühne Printing Show™); con il designer editoriale e art director Simon Esterson; con lo studio fiorentino Zetafonts, già più volte apparso qui su Frizzifrizzi; con la graphic designer Astrid Stavro, che lavora a Londra; con lo studio italiano Mimicocodesign, specializzato in progetti per il settore cibo e vino; con l’information designer statunitense Michael Newhouse; e infine con l’illustratrice veneta Elena Xausa, recentemente tornata in Italia dopo anni all’estero.

Alcuni degli appuntamenti si terranno solo online. Altri saranno in doppia veste online e in presenza, presso l’Auditorium di quel tempio della tipografia che è Tipoteca, a Cornuda, in provincia di Treviso, il più importante museo italiano sull’arte della stampa e della tipografia, tra torchi calcografici, cassetti e teche piene di matrici e di polizze in legno e in metallo, macchine linotype e vecchie macchine Heidelberg ancora al lavoro.
Più di metà degli incontri — quelli di Sonnoli, Kühne, Esterson, Zetafonts, Mimicocodesign e Xausa — saranno accompagnati anche da un workshop. Per tutti quanti, come pure per le lezioni, in presenza o meno, ci si deve iscrivere online.

(courtesy: Tipoteca Italiana)
Un messaggio

Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito. Si tratta di un progetto realizzato ogni giorno con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità. Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione. Potrai farla su PayPal.

GRAZIE DI CUORE.