Nel Regno Unito e in alcuni paesi dell’Europa centrale, su tutti la Germania, uno dei simboli ai quali si attribuisce poteri benauguranti è la figura dello spazzacamino. Non è chiara l’origine di questa credenza e tradizione, che ancora oggi porta molte persone a regalare piccoli oggetti o dolci di marzapane con le sembianze di un piccolo spazzacamino in occasione del nuovo anno. Secondo alcuni il motivo sarebbe semplicemente da ricercare nel fatto che, pulendo le canne fumarie, aiutano a diminuire il rischio di incendio, assai più alto nei secoli passati. Ma c’è anche una leggenda, che narra di come Guglielmo il Conquistatore, re d’Inghilterra dalla notte di Natale del 1066, fosse stato salvato proprio da uno spazzacamino quando un carro trainato da un cavallo imbizzarrito stava per investirlo: da qui sarebbe nata la convinzione che chi pulisce i camini aiuti anche la buona sorte.
Ma dietro l’immagine romantica del buon spazzacamino sporco di fuliggine che corre sui tetti, gran lavoratore e magari pure allegro e affascinante ballerino, come in Mary Poppins, c’è in realtà un mestiere spietato, con bambini a volta piccolissimi, in alcuni casi reclutati a forza negli orfanotrofi già a quattro o cinque anni, e scelti tra i più magri e denutriti, così da poter salire più agevolmente per le canne fumarie, tra orribili sofferenze degne di un romanzo vittoriano (in Oliver Twist Dickens risparmia al piccolo protagonista, seppure sfruttato in ogni modo, il dover fare l’apprendista spazzacamino), e talvolta la morte come unica via d’uscita.
L’orrore di ciò che succedeva davvero a quei bambini è stato raccontato nel dettaglio da un mastro spazzacamino di Londra in una lettera da lui scritta nel 1840.
L’uomo, che a sua volta iniziò da molto piccolo, riuscì a sopravvivere, diventando egli stesso un padrone intento ad addestrare apprendisti e a sfruttare il lavoro minorile (in Inghilterra solo nel 1857 questa pratica venne vietata).
Il racconto dello spazzacamino è stato tradotto in immagini dal regista d’animazione Frédéric Schuld, fondatore, insieme al socio e collega Fabian Driehorst, dello studio indipendente Fabian&Fred, di base ad Amburgo, in Germania.
«L’idea per il film si basa su un ricordo della prima infanzia, quando un uccello cadde nel camino di mio nonno. È una di quelle vaghe memorie che sono rimaste. Dopo aver studiato l’abuso sistematico degli spazzacamini facevano del diciannovesimo secolo sui bambini, ho collegato i puntini» ha spiegato Schuld, che ha dato vita a un corto suggestivo e commovente, interamente disegnato a mano, nel quale a un certo punto si capisce che il piccolo protagonista non è altri che l’uomo che narra.
Intitolato The Chimney Swift, il cortometraggio è stato selezionato da ben cento festival in tutto il mondo, vincendo diversi premi prestigiosi e finendo in lizza per la selezione ai prossimi premi Oscar.
Sono anche disponibili i sottotitoli in italiano, seppure con qualche errore di traduzione.