È uscito il libro delle “Cartoline in tempo surreale” di Lavinia Fagiuoli e Maddalena Giusto

Erano appena gli inizi di quella che un giorno sarà forse conosciuta come la Grande Pandemia degli Anni’20, e due amiche, entrambe attive nel mondo dell’industria creativa, pensarono di colmare la distanza dovuta alla clausura forzata attraverso delle cartoline, ma non spedendole l’una all’altra, bensì collaborando a distanza, l’una lavorando sul fronte della cartolina, attraverso il disegno, e l’altra sul retro, con la scrittura, per poi inviarle via mail ad amiche, amici, conoscenti e clienti.
Il progetto si chiamava Cartoline in tempo surreale (ne scrissi qui) e le due autrici erano Lavinia Fagiuoli e Maddalena Giusto, illustratrice la prima, tra le co-fondatrici del collettivo milanese La Touche e collaboratrice di testate come il Corriere della Sera, la Repubblica e l’Espresso, e copywriter e scrittrice la seconda, che si occupa di campagne e contenuti per diversi grandi marchi italiani e internazionali.

Il loro era un progetto piccolo e fatto con amore, e in breve è riuscito a conquistare il cuore e lo sguardo di un gran numero di persone, che si sono iscritte alla mailing list creata dal duo, o che hanno acquistato tutte le cartoline.
Da marzo 2020, Giusto e Fagiuoli ne hanno spedite 28. La prima, che mostrava la facciata di un palazzo e una donna affacciata al balconcino, diceva, sul retro: «C’era un tempo in cui affidavamo il nostro affetto a delle cartoline che facevano i chilometri in motorino solo per dire: ti sto pensando. Oggi è tutto diverso. Ma diverso a tal punto che una cosa così non l’abbiamo mai vissuta. Allora ho pensato di riprendermi tutta la lentezza di un foglio di carta per dirti, ogni settimana, ti sto pensando».
L’ultima, datata 21 aprile 2021, parlava invece di uno dei settori che più di tutti hanno sofferto la situazione: il mondo dello spettacolo. «Dopo un anno, tu che dici? A me manca l’esserci, l’andarci, il rito collettivo, lo spettacolo, la musica dal vivo. Ogni volta era diverso. Non basta uno schermo», riportava il testo, e sul fronte c’era una ragazza, forse in pigiama e con una tazza di tè caldo in mano, in quella che sembra una sala cinematografica vuota.
In mezzo, un anno che, come suggerisce il titolo del progetto, è stato surreale — tra nuove abitudini, isteria collettiva, ripartenze, polemiche — e che è poi pian piano sfumato nella “normale surrealtà” o “surreale normalità” in cui siamo ancora immersi.

A mettere un punto all’iniziativa di Fagiuoli e Giusto arriva ora un libro. Pubblicato dal piccolo editore indipendente torinese Morsi, si intitola anch’esso Cartoline in tempo surreale e raccoglie tutte le cartoline, più due inedite da staccare e spedire davvero.
Andrà a far parte, per chi lo acquisterà, di quello scaffale che si va costantemente ampliando e che magari in futuro chiameremo “lo scaffale della pandemia”.