I ricami animati di Huw Messie

Laureatosi di recente alla Carnegie Mellon University’s School of Art di Pittsburgh, in Pennsylvania, il giovane artista americano Huw Messie lavora all’intersezione tra dimensione fisica e dimensione digitale, sviluppando processi e tecniche che l’hanno portato, in poco meno di due anni, a realizzare una serie di interessanti animazioni che vengono letteralmente ricamate su tessuto, fotogramma dopo fotogramma, per diventare infine dei brevi video che giocano non sulla pura e semplice rappresentazione visiva utilizzando un medium inusuale come il filo, quanto piuttosto sulla creazione di piccole scene in cui movimenti e comportamenti di oggetti e personaggi sono influenzati da loro essere composti, appunto, di tessuto.

«Ho cominciato a creare animazioni in stop-motion fin da quando avevo 7 anni» spiega Messie, che sul suo sito racconta come abbia sempre cercato di lavorare in modi diversi, uscendo da abitudini e “comfort zone” in modo tale da mantenere vivo il suo interesse per l’arte dell’animazione.

Sul suo account Instagram e su Vimeo si possono vedere molte delle sue opere, prodotte utilizzando il potente (e libero) linguaggio di programmazione Processing e una macchina da cucire a controllo numerico.
Tra l’altro, sempre sul suo sito, l’artista mostra e spiega anche nel dettaglio le varie fasi delle lavorazioni e le sue intuizioni teoriche e tecniche.
Eccolo ad esempio soffermarsi su una delle sue ultime creazioni: si tratta del primo esperimento di animazione ricamata interattiva. È quella del video con l’aeroplano di carta, e la si può “provare” qui, cliccando e spostando il mouse per vedere l’oggetto da diverse angolazioni.

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