Beer Stained Pulp: è arrivato il libro dell’account Instagram dedicato alle grafiche dei sottobicchieri da birra

Sono molte le persone che collezionano sottobicchieri da birra: come tutte le collezioni, non sempre alla base ci sono motivazioni razionali, e c’è chi lo fa per tenere traccia delle proprie serate speciali, chi perché semplicemente ama raccogliere tutti gli esemplari possibili di un singolo elemento. Qualunque sia la ragione, coloro che hanno questo hobby possono vantare un nome specifico: tegestologo, parola che si ritrova in qualche dizionario di lingua inglese ma non (credo) in quelli italiani, e che deriva dal latino tegĕre, cioè coprire (in questo caso il tavolo, immagino), da cui provengono anche termini come tetto, tegola, toga e tegumento.

Beer Stained Pulp
AUTORE
Adam Kimberley
EDITORE
Unicorn Publishing

Il designer britannico Adam Kimberley è un tegestologo e, con il mestiere che fa, la sua motivazione è anche professionale vista l’incredibile quantità e talvolta qualità delle grafiche che le case produttrici di birra (e non solo) fanno stampare sui sottobicchieri distribuiti nei locali.

Kimberley in realtà ha iniziato la sua raccolta molti anni fa, quand’era ancora un ragazzino, e la sua collezione si è intrecciata con l’attività di progettista grafico fin dai tempi della scuola: «Quand’ero un ragazzino» racconta, «amavo i diversi tipi di branding e di pubblicità che vi erano stampate sopra. Quando poi ho frequentato la scuola d’arte, ho iniziato a usarli come fonte d’ispirazione e li ho persino incorporati in alcuni dei miei progetti».

Due anni e mezzo fa il designer ha deciso di condividere il suo “tesoro” attraverso un account Instagram chiamato Beer Stained Pulp, dove appaiono centinaia di esemplari risalenti anche a decine di anni or sono, consumati dal tempo e, ovviamente, dalla birra.

Ebbi modo di scrivere del progetto l’anno scorso, e torno a farlo ora perché sta uscendo un libro nel quale Kimberley ha raccolto parte della sua collezione, diventata fonte di ispirazione per migliaia di designer per via delle grafiche, delle scelte tipografiche e delle illustrazioni dei sottobicchieri presentati.
Il volume porta lo stesso titolo dell’account — Beer Stained Pulp — ed esce per i tipi della casa editrice britannica Unicorn Publishing.
L’opera è composta da 80 pagine, piene di sottobicchieri usciti nel Regno Unito, accompagnati dall’anno e dal nome delle aziende produttrici, oltre che da foto d’epoca che ne contestualizzano l’uso: nei pub come negli hotel, durante i viaggi aerei o in occasione di grandi eventi sportivi.

Adam Kimberley, “Beer Stained Pulp”, Unicorn Publishing, 2021
(courtesy: Unicorn Publishing)
Adam Kimberley, “Beer Stained Pulp”, Unicorn Publishing, 2021
(courtesy: Unicorn Publishing)
Adam Kimberley, “Beer Stained Pulp”, Unicorn Publishing, 2021
(courtesy: Unicorn Publishing)
Adam Kimberley, “Beer Stained Pulp”, Unicorn Publishing, 2021
(courtesy: Unicorn Publishing)
(courtesy: Adam Kimberley / Unicorn Publishing)
(courtesy: Adam Kimberley / Unicorn Publishing)
(courtesy: Adam Kimberley / Unicorn Publishing)
(courtesy: Adam Kimberley / Unicorn Publishing)
(courtesy: Adam Kimberley / Unicorn Publishing)
(courtesy: Adam Kimberley / Unicorn Publishing)
(courtesy: Adam Kimberley / Unicorn Publishing)
(courtesy: Adam Kimberley / Unicorn Publishing)
(courtesy: Adam Kimberley / Unicorn Publishing)
(courtesy: Adam Kimberley / Unicorn Publishing)
(courtesy: Adam Kimberley / Unicorn Publishing)
(courtesy: Adam Kimberley / Unicorn Publishing)
(courtesy: Adam Kimberley / Unicorn Publishing)
(courtesy: Adam Kimberley / Unicorn Publishing)
(courtesy: Adam Kimberley / Unicorn Publishing)
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