Matches: le potenzialità della stop-motion in un’animazione piena di fiammiferi

Quante cose si possono fare con un fiammifero senza accenderlo? A quanto pare innumerevoli. Bastano la “magia” dell’animazione stop-motion, una buona dose di abilità e una scorta infinita di idee: esattamente gli ingredienti utilizzati dal graphic designer giapponese Tomohiro Okazaki.

Classe 1981, laureatosi presso la Tokyo Zokei University, Okazaki è fondatore del pluripremiato studio edochiano Swimming, ed è un vero maestro nell’animazione a passo uno.
Grande osservatore, molto attento ai dettagli e alle piccole cose («da bambino passavo ogni giorno alla ricerca di insetti» racconta), da oltre sei mesi il designer ha intrapreso un progetto personale interamente basato su un elemento semplicissimo, quasi banale: il fiammifero, appunto.

È attorno al classico zolfanello, infatti, che ruotano decine e decine di mini-animazioni, realizzate con materiali poveri (ovviamente fiammiferi e poi carta, fili, forbici e poco altro) in maniera totalmente analogica.
Oltre a postare i filmati sul suo account Instagram, Okazaki li ha raccolti in un video di poco più di 7 minuti che mette insieme i primi sei mesi di sperimentazioni (nel frattempo ne ha già prodotte altre, anche queste visibili su Instagram).

Intitolata Matches, la “antologia” è senza audio ma è così incredibilmente ipnotica che quando si arriva alla fine viene voglia di ricominciare da capo (o di guardarne un’altra).

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