Per raccontare il multiforme percorso artistico di Lenka Clayton servirebbero pagine e pagine. Originaria della Cornovaglia, nel Regno Unito, ma ormai di base a Pittsburgh, negli USA, Clayton mette in ordine di età le persone, numera i sassi, dissemina città di monetine da 1 centesimo, raccoglie graffette raddrizzate e poi ricomposte malamente, acquista cose sferiche al supermercato, spedisce boomerang in Australia e poi se li fa rimandare indietro (!); ha spedito pure una sedia, e poi ha inventato un formato di residenza artistica per madri incinte (rimanendo a casa propria) — progetto che ha anche “partorito” un libro —, intrapreso una conversazione a distanza usando delle rocce, pubblicato un libro con le cose estratte dalla bocca del figlio.
L’ironia, l’assurdo e l’inaspettato fanno quindi parte integrante del suo linguaggio, ed è in quest’ottica che vanno lette anche le opere di una serie che Clayton porta avanti da anni, quella dei disegni fatti con la macchina per scrivere (qui se ne possono vedere altri).
Utilizzando i martelli con su incisi i caratteri come fossero pennelli, e il foglio come una tela, con la sua Smith-Corona Skyriter del 1957 l’artista realizza di tutto, da complessi vasi orientali a semplici casette con poche linee.
Nel video qui sopra, commissionato nel 2018 dal Carnegie Museum of Art di Pittsburgh, uno dei disegni a macchina per scrivere diventa lo scenario di un viaggio attraverso il foglio, lungo una strada di bianco e inchiostro che attraversa ponti e un bosco, e infine arriva al museo.
Un altro filmato del genere, questo datato 2016, si può ammirare qui di seguito.



