I “sedicesimi” di Corraini in mostra alla Biblioteca Teresiana di Mantova

Fin dai suoi esordi, nel 2007, il progetto Un sedicesimo di Corraini Edizioni si è ritagliato una nicchia tutta sua nel panorama dell’editoria italiana e della comunicazione visiva internazionale, fungendo da piattaforma di libera sperimentazione.
L’idea dell’ideatore e curatore — il designer Pietro Corraini — era quella di offrire ai grandi nomi e ai giovani talenti della progettazione e dell’illustrazione (ma non solo) uno spazio fatto di carta da usare e riempire in totale autonomia, sottostando a due sole regole: il formato (17×24 cm) e il numero di pagine (16, appunto, quelle che compongono il cosiddetto sedicesimo che dà il nome al progetto, e cioè il “mattone base” del libro, il libriccino ottenuto ripiegando il classico foglio 100x70cm usato nella stampa offset senza sprecare un solo millimetro di materia prima).

COSA
Un Sedicesimo. 60 e più progetti, 1000 connessioni
DOVE
Biblioteca Teresiana | via Roberto Ardigò 13, Mantova
QUANDO
30 maggio – 23 giugno 2021
prorogata fino al 31 luglio 2021

Negli anni sono passati lì sopra personaggi del calibro di Milton Glaser e Giancarlo Iliprandi, di Italo Lupi e Leonardo Sonnoli, di Antonio Marras e Nathalie Du Pasquier, di Emiliano Ponzi e Nora Krug, di Giulio Iacchetti e Joe Velluto, di Alice Ronchi e di Federico Antonini e Alessio D’Ellena. Nessuna differenza di trattamento tra emergenti e mostri sacri: il supporto è uguale per tuttз, e c’è chi l’ha utilizzato per fare il punto sulla propria carriera e chi per lavorare un progetto ad hoc, chi per giocare e chi per raccontare una storia.

Illustrazioni, segni astratti, fotocopie, fotografie, bozzetti, ritagli: dentro c’è finito di tutto. Anche in copertina, ogni volta diversa — ché nel sedicesimo è compresa anche quella e chi lo progetta deve pensare a tutto, persino al colophon.
Impresa non facile per chi poi deve stampare, e cioè la tipografia mantovana Arti Grafiche Castello. Racconta l’amministratore delegato della tipografia: «Quando squilla il telefono e dall’altro capo Pietro Corraini ti illustra cosa vuole ottenere dal prossimo numero di Un Sedicesimo, ti scorre un brivido lungo la schiena. Ogni numero una sfida. Un prodotto editoriale dall’apparenza semplice, dove ogni edizione diventa un esperimento che sfida le leggi della stampa offset, in cui la contaminazione tra l’artista, l’editore e il tipografo diventa fondamentale per raggiungere il messaggio a cui l’autore vuole pervenire».

Biblioteca Teresiana di Mantova
(courtesy: Corraini Edizioni)

Dai primissimi numeri — affidati a Esther Lee, Daniel Eatock e Steven Guarnaccia — di quella è che una via di mezzo tra una rivista e una collana (ma ufficialmente di rivista si tratta) in quasi 15 anni Un Sedicesimo ha ospitato decine di autrici e autori, singolarmente, in coppia o in gruppo, come studio o agenzia.

L’ultimo uscito è il nº60, del grafico francese Patrick Lindsay, che insieme a tutti gli altri sarà protagonista di una mostra che inaugurerà il 30 maggio presso la Biblioteca Teresiana di Mantova.
Il magnifico luogo — voluto dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria e aperto nel 1780 nella sede di quello che fino a poco tempo prima era stato un convento dei gesuiti — non farà però solo da cornice. I meravigliosi manoscritti e le antiche mappe che hanno dimora tra le sale del palazzo saranno infatti coinvolti in un ideale dialogo con quei “discendenti bizzarri” che sono i sedicesimi di Corraini.

Un Sedicesimo nº 6 – Louise Fili, Steven Heller, Corraini Edizioni, 2008
(courtesy: Corraini Edizioni)
Un Sedicesimo nº 6 – Louise Fili, Steven Heller, Corraini Edizioni, 2008
(courtesy: Corraini Edizioni)
Manuale Tipografico di Enrico Tallone (courtesy: Corraini Edizioni)

Gli accostamenti, i “fili”, talvolta sono evidenti, talvolta frutto di spericolate suggestioni. «Nella mostra» riporta il comunicato «ogni numero di Un Sedicesimo dialoga con un libro della Biblioteca. Il Sedicesimo n°6 realizzato da Steven Heller e Louise Fili, ricco di riferimenti tipografici e dedicato al carattere calligrafico, è accostato alla prima edizione a stampa in cui viene utilizzato il corsivo: un’edizione di Aldo Manuzio in cui il carattere è stato disegnato dal tipografo e grafico Francesco Griffo. Al Sedicesimo n° 21 di Gianluigi Toccafondo, che con veloci pennellate di china ci porta nelle cupe atmosfere ottocentesche de I delitti della Rue Morgue di Edgar Allan Poe, si affianca la Histoires Grotesques di Poe tradotta da Charles Baudelaire e stampata a Parigi nel 1883 dall’editore Calmann Levy. Ci sono poi accostamenti dettati anche da suggestioni grafiche, come quello tra il Sedicesimo 39 di Miguel Nóbrega, ispirato alle assurdità dell’architettura utopica e una mappa di Roma stampata nel 1700 e conservata nel Thesaurus antiquitatum romanarum».

Un Sedicesimo nº 21 – Gianluigi Toccafondo, Corraini Edizioni, 2011
(courtesy: Corraini Edizioni)
Un Sedicesimo nº 21 – Gianluigi Toccafondo, Corraini Edizioni, 2011
(courtesy: Corraini Edizioni)
Edgar Allan Poe, “Histoires Grotesques”, Parigi, 1883
(courtesy: Corraini Edizioni)

Intitolata Un Sedicesimo. 60 e più progetti, 1000 connessioni, l’esposizione rimarrà allestita dal 30 maggio al 23 giugno al 31 luglio (è stata prorogata) prossimi, inserita nell’ambito del programma della rassegna la Fabbrica dei Libri, organizzata dalle biblioteche civiche di Mantova.

L’inaugurazione è prevista per domenica 30 maggio 2021 alle ore 11.30 presso la Biblioteca Teresiana, in via Roberto Ardigò 13, a Mantova.
Saranno presenti Pietro Corraini, Corraini Edizioni, la direttrice della Biblioteca Teresiana Francesca Ferrari, e Massimo Bini ed Elisabetta Zangelmi di Arti Grafiche Castello.

Un Sedicesimo nº 38 – Giancarlo Iliprandi, Corraini Edizioni, 2015
(courtesy: Corraini Edizioni)
Un Sedicesimo nº 38 – Giancarlo Iliprandi, Corraini Edizioni, 2015
(courtesy: Corraini Edizioni)
Historiae Naturalis de piscibus et cetis
(courtesy: Corraini Edizioni)
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