Tesori d’archivio: i pattern delle piastrelle dell’Italia meridionale in un libro tedesco di fine ‘800

Fu attorno a metà ‘800 che Johann Eduard Jacobsthal arrivò per la prima volta in Italia. All’epoca studente presso l’Accademia di architettura di Berlino, il giovane era originario di Stargard, che oggi si trova nella Polonia occidentale ma al tempo faceva parte della Prussia. Figlio di un uomo d’affari, durante gli anni dell’università Jacobsthal girava per l’Europa, come molti dei rampolli delle famiglie benestanti. In Italia ritornò più volte, anche quando ormai era diventato un affermato architetto — sua occupazione principale, oltre a quella di docente e, più tardi, rettore dell’Università tecnica di Berlino.

Oltre a progettare edifici e strutture (tra le sue opere più celebri vi sono diverse stazioni ferroviarie: quella di Alexanderplatz e di Bellevue, a Berlino; quella di Strasburgo e di Metz-Ville, in Francia), Jacobsthal era anche un grande esperto di ornamenti e decorazioni, cui dedicò diversi libri.
Proprio a seguito di un viaggio nell’Italia meridionale pubblicò, nel 1886, quando aveva poco meno di cinquant’anni, un volume dedicato ai meravigliosi motivi delle piastrelle ornamentali trovate nei palazzi e nelle chiese di Napoli, Amalfi, Ravello, Salerno, Palermo e Agrigento, con qualche esemplare proveniente anche da Roma e Firenze.

Pubblicato a Tubinga dall’editore Ernst Wasmuth, il libro — intitolato Sud-italienische Fliesen-Ornamente (letteralmente Ornamenti delle piastrelle dell’Italia del Sud) — era accompagnato da splendide cromolitografie, opera del mastro litografo Wilhelm Greve.

Oggi è un volume piuttosto raro e costoso, ma su Archive.org ce n’è una copia digitalizzata. Proveniente dalla collezione della Boston Public Library, si può sfogliare e anche scaricare gratuitamente.