Q_set: il dizionario architettonico illustrato di Alessandro Luporino

Disegnare per nient’altro motivo e funzione che lo stesso piacere di farlo. «Drawing for drawing’s sake» direbbero gli anglosassoni. Così è sempre stato e così è ancora oggi per Alessandro Luporino, architetto originario di Nocera Superiore, in provincia di Salerno, e attualmente di base a Rotterdam, dove lavora dal 2018 nello studio internazionale Mecanoo.
«Trascorrevo intere giornate riempiendo pile di fogli fino all’ultimo centimetro, disegni che però, a fine giornata, gettavo o regalavo. Mi piaceva, mi piace, il gesto del disegnare, il momento stesso in cui lo fai. La produzione, il suo risultato, ne era — ne è — solo una felice conseguenza» mi ha raccontato Alessandro, che ha cominciato a focalizzare le idee su un potenziale futuro nell’architettura durante l’ultimo anno di liceo, su consiglio del suo professore d’arte, architetto anche lui — «col senno di poi credo volesse semplicemente vendicarsi per i miei comportamenti irrispettosi dei primi anni di liceo» dice.

Terrazza (terrazzo). 1. Propriamente, copertura piana, di solito praticabile (solar; solario) e dotata di parapetto, con inclinazione non superiore al 5 per cento per lo smaltimento della pioggia (cfr. compluvio); assai spesso impiegata dall’arch. moderna (Unité d’Habitation, per es. a Marsiglia, di Le Corbusier). L’orditura s’identifica generalmente con quella del solaio sottostante, su di essa sono posati strati di isolante, impermeabilizzazioni, pavimentazioni. Nei Paesi freddi (t. «freddo», tra soffitto e t. è interposta un’intercapedine. 2. Ripiano in aggetto, sinonimo di balcone (meglio terrazzo o terrazzino); altana. Qualsiasi superficie piana o artificialmente spianata dinanzi o intorno a un ed. (criptoportico; partekre) o in un parco (belvedere; rotonda; v. anche stu-pa).
4. Pavimento esterno impermeabile, o 5. anche interno, costituito di scaglie policrome di marmo allettate nel cemento, anche pavimento alla veneziana. 6. tetto ii 1. Gropius ’26; Henn ’62; Meyer H. ’62.[N.Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)

È nel 2017, durante l’ultimo anno di università (si è laureato nel 2018 alla Federico II di Napoli con una tesi in Parametric design), che Alessandro ha dato vita al progetto Q_set, cominciando a raccogliere, su consiglio di amici e amiche, i disegni che realizzava.
«Erano disegni — spiega — nei quali cercavo di gettare su carta forme e immagini di altri, che vedevo e mi piacevano, e che quindi volevo fare mie. Usare cioè lo strumento del disegno come strumento di studio e conoscenza, in questo caso della forma, per appropriarmene tramite il processo di trasfigurazione e interpretazione».

Pian piano il disegnare si è evoluto in una vera e propria ricerca, che ha portato il giovane architetto a focalizzarsi su diversi sotto-progetti, tutti quanti raccolti all’interno dell’account Instagram di Q_set: c’è una prima serie di opere (che comincia qui), seguite poi dai “disegni apocrifi” delle Architetture d’Italia e da quelli di Frammenti di viaggio e di Fronti.
Nel febbraio del 2018, Alessandro ha disegnato la prima tavola della lunga serie dedicata al Dizionario illustrato di architettura, che prosegue ancora oggi e finora è composta da oltre 120 tavole, ciascuna dedicata a un voce differente e realizzata con stili di disegno che cambiano nel tempo.

Terrazzino. Balcone; beischlag; terrazza[N.Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Tenda: tendone. cortina 4; markise; tabernacolo i; veneziana 2. [N.Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)

«La scelta di lavorare al dizionario è stata del tutto casuale» rivela Alessandro. «Un giorno ho avuto questa idea e ho cominciato a lavorarci. Ho pensato che mi sarebbe piaciuto approfondire alcuni temi dell’architettura connessi agli elementi che la compongono, cogliendo l’occasione per ampliare la mia conoscenza e costringere me stesso a studiarne le forme. Solo con il tempo ho scoperto che questo tipo di struttura mi era congeniale. La possibilità di riflettere di volta in volta su singole parole fa sì che ogni nuovo termine diventi l’inizio di una nuova ricerca».

Senza pretese di correttezza e obiettività, Alessandro considera la sua come una ricerca soggettiva, che cambia per ogni singola voce: «a volte il disegno è istantaneo, a volte invece devo documentarmi di più tramite testi e immagini, altre volte ancora semplicemente disegno una serie di cose, come un flusso, fin quando non arriva quella che mi convince. Fatta una bozza, sempre a mano, il disegno viene, per così dire, finalizzato, continuando su carta oppure passando al digitale, strumento che ormai ho finito col preferire».

Temenos (gr.). recinto sacro; altare 10; períbolo 2. Bergquist ’67 [N.Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Tempio (lat.): Il termine si riferisce di solito, in generale, agli ed. sacri non cristiani. La costruzione di t. (come di tombe, con la quale in molti casi è strettamente unita) ha condotto alle forme più significative dell’arch. (Quanto al t. ebraico, cfr. adito 2; altare ii; sinagoga). All’opposto delle chiese cristiane, l’interno del t. gr. (cella; naos; anche adito i; cfr. megaron) era esclusivamente adibito alla conservazione dell’immagine del culto, l’altare 10 si trovava dinanzi o accanto al t., talvolta collegandovisi mediante una rampa. La cella era dunque una sorta di sacrario, che poteva venir isolato dall’intorno mediante un recinto colonnato continuo (peristasi), in quanto dimora del dio. Tali t. peripteri sussistono dal vii s a.C., tra i piú antichi il t. di Hera ad Olimpia [N.Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)

È molto affascinante “vagare” per il dizionario, che oltre a permettere a coloro che non sono addetti ai lavori di imparare qualcosa sull’architettura e ad assorbire termini nuovi, spinge a fantasticare sulle molteplici strutture rappresentate, che si prestano benissimo per piccole storie che attendono solo di essere immaginate.
Alessandro prevede di continuare ancora per un altro anno, anno e mezzo. E poi? «E poi sarebbe bello mettere il tutto insieme e farne un libro, ma finora non ci ho mai pensato troppo seriamente» dice lui. L’importante, per ora, è continuare a disegnare.

Teatro (gr., da qûomai, «guardo»). 1. Il t. gr. è inalveolato entro il declivio di una collina naturale, così che, con un minimo di costruzioni tecniche sceniche, si possano appoggiare al declivio stesso le gradinate disposte a semicerchio. Al centro è uno spiazzo deputato al coro (orchestra i), dietro di esso il palcoscenico (skené). Alle autorità erano riservati sedili speciali nelle prime file. Le file dei posti montano in cerchi concentrici, suddivisi in settori da scalinate radiali. Le entrate si trovano tra la skené e le gradinate; talvolta se ne hanno di ausiliarie in sommità. Es.: Atene, Epidauro, Priene. 2. Contrasta con questo tipo il t. romano, che è un ed. tipicamente cittadino, con file di posti in gradinate appositamente innalzate. Inoltre, il vero e proprio luogo della rappresentazione non è più l’orchestra, ma il proscenio (scaena), delimitato sul retro da una parete (scenae frons) a più piani, riccamente articolata. Es.: Orange, Arlse, Sabratha nell’Africa sett. Come struttura temporanea, apparato, cfr. anche odeon. Il t. occidentale europeo riprese la concezione di quello romano in dimensioni più ridotte, e con organismi coperti ma accanto alla disposizione ad anfiteatro 3 dei posti (Teatro Olimpico a Vicenza, di a. palladio; cfr. anche aleotti; bibiena; scamozzi), si sviluppò pure il cortile loggiato, che divenne teatro con palchi, dotato cioè di ordini sovrapposti di compartimenti distinti. Il palcoscenico viene separato dalla sala (v. anche parterre 2) mediante il prospetto scenico, il proscenio si trasforma in palcoscenico avanzato, compaiono i palchetti di proscenio. La tecnica scenografica sviluppa intanto numerose possibilità per poter rappresentare l’azione drammatica in modo illusionistico. [N.Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Tegola (lat., da tegere, «coprire»). laterizio di copertura; può essere piana, marsigliese: embrice; curva o coppo: tetto iii 6-8: di colmo 2 [N.Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Succorpo: sorta di confessione, più vasto della cripta: non conduce però a un luogo di interesse storico (martyrion) ma è solo l’ambiente ove si venera qualche reliquia. Anche sottochiesa. [N.Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Staffelgiebel: (ted., «frontone a gradinata»; anche Stufeno Treppengiebel). Frontone a gradoni. [N.Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Solaio: (lat. solarium, «terrazza», poi «sottotetto»). 1. Struttura orizzontale (palco 2) di un ed. (sia della terrazza, sia dei vari piani su cui è posato il pavimento e sotto il quale si ha il soffitto). I primi s. furono in legno: travi appoggiate con gli estremi ai piedritti, e su di esse un’ordinatura secondaria (travicelli) a sostegno di un assito. Si hanno poi quelli in ferro quelli in cemento armato (soletta), quelli misti in cemento armato e laterizi. Un tipo particolare è il vespaio, tra il terreno e i vani del piano più basso di un ed., che consente la circolazione dell’aria per difendere l’ed. stesso dall’umidità. S. a fungo, pilastro 4. 2. sottotetto o soffitta. [N.Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Sepulcrum (lat., «tomba»): altare 15; martyrion ad altare [N.Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Pilotis (fr., «pali, palafitte»). Sostegni verticali a mo’ di palafitte che sorreggono un ed. in modo che esso inizi all’altezza del primo piano, lasciando libero il piano terreno, spesso reso anche accessibile al pubblico. Di solito in cemento armato. Rappresentante massimo di questa soluzione è stato le corbusier [N.Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Lanterna: Torretta circolare o poligonale, finestrata su tutti i lati e talvolta coperta a cupoletta, a coronamento di un tetto o di una cupola; cimborio. [N. Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Sashikake (tetto aggettante) Giappone. [N.Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Rifugio: cassero; chalet; chiesa fortificata; cittadella; fortezza; maschio i. [N.Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Grattacielo: Ed. di molti piani, realizzato su struttura in ferro in un primo tempo, in acciaio poi, dotato di ascensori ad alta velocità; esso combina l’altezza eccezionale con ambienti interni simili a quelli che potrebbero usarsi in ed. bassi. Il termine è originario degli Stati Uniti sullo scorcio degli anni ’80 del s scorso [N. Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Grès: ceramica. [N. Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Hsieh-shan: («montagna tagliata»: tetto composito). Cina [N. Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Hondō – («salone») Giappone [N. Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Iconostasi: (gr., «luogo dell’immagine»). Elemento di sbarramento che, nel presbiterio delle chiese bizantine, separa il coro dall’aula, davanti all’altare ed è trapassato da tre porte, originariamente sorta di cancello costituito da colonne, con balaustrata, sovrastato da una cornice dal xiv-xv s, tramezzo in legno o pietra [N. Pevsner](copyright e courtesy: Alessandro Luporino)
Un messaggio
Frizzifrizzi è sempre stato e sempre rimarrà gratuito. Si tratta di un progetto realizzato ogni giorno con amore e con impegno. La volontà è di continuare a farlo cercando di tenere al minimo la pubblicità. Per questo ti chiediamo una mano — se vorrai — con una piccola donazione. Potrai farla su PayPal.
Grazie di cuore.