«Per i curiosi e le curiose; per chi ha voglia di mettersi in gioco; per chi sente la necessità di aprire gli occhi; per chi vuole scoprire nuovi linguaggi e nuovi strumenti; per chi cerca spunti educativi; per chi crede che la cultura sia apertura; per chi ama la poesia; per chi cerca nuove voci, nuovi libri, nuovi artisti; per usare le mani; per chi ama le storie; per chi è laborioso; per chi è alla ricerca; per stare nel mezzo; per chi cerca le domande; per uomini e donne; per grandi e piccoli; per tutte e tutti».
Questo l’ideale pubblico di un bel progetto editoriale che proprio in questi giorni sta raccogliendo fondi per concretizzarsi.
Si intitola Diario in viaggio ed è opera di un’associazione culturale che da quasi 10 anni lavora nella zona dei Castelli Romani.
L’associazione si chiama start ed è nata nel 2004 come progetto curatoriale che si è poi sviluppato attorno a due opportunità: quella di realizzare e curare una sezione dedicata all’arte contemporanea all’interno del Palazzo Chigi di Ariccia, splendido esempio di barocco romano; e quella di trasformare in biblioteca pubblica gli Stalloni Chigi restaurati dal comune.
Prima di portare l’arte e la cultura, tuttavia, bisognava lavorare sul territorio perché questo fosse pronto ad accoglierla. Occorreva “seminare”. Da qui l’idea di affiancare all’attività curatoriale quella educativa, lavorando con le scuole e utilizzando l’arte contemporanea come percorso educativo.
Nel 2013 è stato quindi lanciato il progetto ODAC (Officina Didattica Arte Contemporanea), all’interno del quale è cresciuto il Diario di un viaggiatore nella propria città, che ha coinvolto le scuole di Ariccia e, prima ancora di creare e gestire la biblioteca, ha creato la sua utenza ideale, lavorando con studentesse e studenti accompagnandolз dalla prima elementare alla terza media: «Questa azione continua e progettuale — spiega l’associazione — ha aperto le porte degli Stalloni Chigi come Biblioteca non perché piena di libri ma piena di bambini e bambine, ragazzi e ragazze e insegnanti che, come protagonisti di ogni esperienza, hanno permesso la formazione degli scaffali».
Diario in viaggio è sia il racconto di questa esperienza sia — soprattutto — un tentativo di allargala e aprirla al di fuori del territorio in cui lavorano.
«Abbiamo sentito la necessità, specialmente in questo momento storico, fatto di chiusure e di distanze, di proporre a tutti delle azioni creative» spiega Gaia Cianfanelli, autrice del libro insieme a Giuliana Riunno. Entrambe curatrici specializzate in educazione museale e didattica dell’arte, si sono conosciute all’interno dell’associazione start, dove utilizzano gli albi illustrati e le immagini delle opere d’arte contemporanea come strumenti didattici.
Il libro — illustrato da un’artista di rara sensibilità come Chiara Carrer, che si è occupata dei ritrarre artisti e artiste — è strutturato in tre parti, tutte quante costituite da schede.
Il concetto alla base di questa scelta è quello di “liberare” le pagine che solitamente compongono un volume, così da eliminare in partenza vincoli, schemi, e punti di vista fissi. «E abbatte i limiti di età» tiene a precisare Cianfanelli. «Mettere paletti anagrafici — continua — significa relegare. Succede anche nell’editoria, con libri “da… a…”. Nella nostra biblioteca tendiamo a fare a meno di queste barriere, sia per le pubblicazioni (l’albo illustrato non è solo per bambini) che per i laboratori».
La prima parte è appunto il racconto dell’esperienza e delle metodologie del progetto Diario di un viaggiatore nella propria città.
La seconda, che costituisce il nucleo principale, è invece dedicata ai percorsi educativi. Si tratta di otto sentieri, ciascuno costituito da quattro tappe, che a partire da albi e opere d’arte contemporanea propongono attività e sperimentazioni, e danno consigli su come proseguire il cammino. «Sono tutti spunti e attività che noi abbiamo già utilizzato e sperimentato nel corso degli anni» dice Cianfanelli.
Ponti, immaginari, binomi, relazioni, metafore, simboli, comunità: questi alcuni dei concetti chiave delle schede, che tutte assieme vanno a comporre una grande domanda: cosa stiamo costruendo?
La terza, infine, è quella delle “voci”, che sono quelle di personaggi della cultura e dell’arte che fungono da stelle polari per tutto il percorso e che fin dall’inizio sono stati punti di riferimento per l’intero progetto — tra gli altri: Munari, Eco, Maria Lai, Gastone Novelli, William Kentridge.
Pensato per persone curiose di ogni età, e poi per insegnanti, bibliotecarз, genitori, educatorз, musei, il libro verrà prodotto insieme alla casa editrice indipendente les cerises.
«Con loro ci siamo incontrati e ritrovati perché abbiamo lo stesso obiettivo: quello di far diventare il linguaggio dell’arte contemporanea un linguaggio che possa educare il pensiero» dice Cianfanelli.
Per finanziare il progetto è stata lanciata una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Produzioni dal Basso, dove si può pre-acquistare l’opera sia in versione cartacea che in PDF.
I laboratori di Diario di un viaggiatore nella propria città
(foto courtesy: start)