Abitata Pietra: un (non) atlante illustrato sul paesaggio rupestre della Murgia materana

Due anni fa scrissi del lancio di un bel progetto di residenza artistica — Un Atlante del paesaggio rupestre — per il quale si candidarono molti talenti italiani under 35. Vennero selezionati in tre: l’illustratrice Stefania D’Amato, l’artista multidisciplinare Luogo Comune e l’illustratore e fumettista Antonio Cammareri, che tra settembre e ottobre 2019 lavorarono tra Basilicata e Puglia, a Matera, Mottola e Montescaglioso. Si tratta di luoghi celebri per il loro patrimonio rupestre: grotte in cui l’uomo, per millenni, ha abitato, si è rifugiato, è entrato idealmente in contatto con le divinità ctonie e ha celebrato i propri riti religiosi.

In quelle caverne, D’Amato, Cammareri e Luogo Comune si sono immersi in una stratificazione di segni e in una riflessione sull’abitare, sulla comunità e sulla cultura rupestre, rielaborando poi informazioni e ragionamenti — personali e collettivi — attraverso una serie di opere.
Il materiale prodotto — visivo e non — si è poi tradotto in esposizione e infine si è ulteriormente ampliato concretizzandosi in un progetto editoriale, intitolato Abitata Pietra e pubblicato da Viaindustriae.

“Abitata Pietra”, a cura di Marco Trulli, Viaindustriae Publishing, gennaio 2021
(foto: Adrian Lungu | courtesy: Marco Trulli / Viaindustriae Publishing)

Curato da Marco Trulli, il libro non è un catalogo della mostra (anzi, delle mostre, perché ce ne sono state più d’una) né delle opere realizzate da Luogo Comune, Cammareri e D’Amato. Si tratta di un “oggetto” nuovo, che Trulli, nel testo che introduce il volume, definisce come la conclusione naturale di «un percorso di studi, confronti, interviste e mostre durato circa un anno» e iniziato, appunto, con la residenza.
Nelle 144 pagine di Abitata Pietra, infatti, convivono molteplici punti di vista e tipologie di materiali: oltre ai lavori dei tre protagonisti della residenza e agli scatti (di Raffaele Petrozza) realizzati sul territorio, appaiono anche reportage fotografici (firmati da Felice Rosa, Federico Barattini, Giuseppe Laera e Vincenzo Pagliuca) che si intrecciano con altri luoghi, altre storie, altri immaginari, altre rocce, altre grotte — dalla Turchia ai Sibillini, da Valencia alle Alpi alla Tunisia. E poi un’intervista a Mauro Acito (curatore e co-fondatore di un progetto pazzo e meraviglioso come il Tower Art Museum), un testo dell’archeologo Emmanuele Curti su Il “segno” del territorio, e infine citazioni (di Alda Merini, Gilles Clément, Georges Perec, Wisława Szymborska, tra gli altri) che appaiono come voci portate dal vento.

“Abitata Pietra”, a cura di Marco Trulli, Viaindustriae Publishing, gennaio 2021
(foto: Adrian Lungu | courtesy: Marco Trulli / Viaindustriae Publishing)
“Abitata Pietra”, a cura di Marco Trulli, Viaindustriae Publishing, gennaio 2021
(foto: Adrian Lungu | courtesy: Marco Trulli / Viaindustriae Publishing)

Sfogliare il libro dà l’idea che tutta questa documentazione di diversa natura vada a comporre una raccolta di appunti, di note che stanno a margine di un percorso.
Lo spiega bene Trulli nell’introduzione: «Questo (non) Atlante è un tentativo di far collidere il piano della realtà e quello dell’immaginario, così densamente intrecciati nel paesaggio rupestre della Murgia materana attraversata e investigata dai tre artisti. Realtà e immaginario si sfidano e si sfaldano davanti ai lori occhi. Se “la mappa non è il territorio” e non esiste un’esperienza che sia oggettiva, allora il tentativo di questa pubblicazione è quello di ricostruire l’esperienza geografica dei cammini, delle conversazioni, delle riflessioni e visioni svoltesi durante e dopo la residenza, nell’intento di miscelare il piano naturalistico con quello simbolico, la narrazione endogena con quella esogena. Un (non) Atlante come dispositivo critico di lettura del territorio, un’interrogazione continua del paesaggio che prova anche ad andare oltre una visione esclusivamente nostalgica di questi luoghi, rileggendone la dimensione immaginaria per provare a proiettarla sul presente».

Abitata Pietra, pubblicato in edizione bilingue italiano/inglese, è in sostanza un gran bel viaggio, pieno di curve e tornanti, aspre salite, deviazioni improvvise, stratificazioni, anfratti, sia visivi che concettuali.
Si può acquistare online sul sito di Viaindustriae oppure nelle migliori librerie, in rete e non.

“Abitata Pietra”, a cura di Marco Trulli, Viaindustriae Publishing, gennaio 2021
(foto: Adrian Lungu | courtesy: Marco Trulli / Viaindustriae Publishing)
“Abitata Pietra”, a cura di Marco Trulli, Viaindustriae Publishing, gennaio 2021
(foto: Adrian Lungu | courtesy: Marco Trulli / Viaindustriae Publishing)
“Abitata Pietra”, a cura di Marco Trulli, Viaindustriae Publishing, gennaio 2021
(foto: Adrian Lungu | courtesy: Marco Trulli / Viaindustriae Publishing)
“Abitata Pietra”, a cura di Marco Trulli, Viaindustriae Publishing, gennaio 2021
(foto: Adrian Lungu | courtesy: Marco Trulli / Viaindustriae Publishing)
“Abitata Pietra”, a cura di Marco Trulli, Viaindustriae Publishing, gennaio 2021
(foto: Adrian Lungu | courtesy: Marco Trulli / Viaindustriae Publishing)
“Abitata Pietra”, a cura di Marco Trulli, Viaindustriae Publishing, gennaio 2021
(foto: Adrian Lungu | courtesy: Marco Trulli / Viaindustriae Publishing)
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