• Il leone se la crede tanto ma in realtà è solo uno stronzo, come tutti i gatti.
• Quando sono da sole nella giungla e nessuno le guarda, le tigri sono assai diverse da come le conosciamo.
• Innescati da qualche segnale sconosciuto, gli uccelli si radunano a terra indossando pantaloni e fingendo di essere adulti responsabili, con un lavoro e cose del genere.
• L’elefante aspetta che qualcosa succeda, ma non succede niente.
• L’orso polare è senza ombra, e alcuni hanno scoperto che in realtà la sua ombra è morta.
• Quando muoiono, gli animali vanno nei musei e si portano dietro le loro ossa.
• Gli umani mettono animali e cose nei musei e negli zoo per essere sicuri che non si estinguano. Agli umani non piace davvero che le cose si estinguano perché ciò significherebbe sentirsi molto, molto soli.
Sono tutte cose che ho “scoperto” guardando Curious World of Animals, un folle pseudo-documentario realizzato in animazione da Dante Zaballa, artista argentino ma oggi di base a New York.
Musicista, animatore autodidatta con un passato di studi in graphic design, Zaballa è già apparso in passato su Frizzifrizzi per un coloratissimo reportage di un viaggio in Giappone.
Curious World of Animals mette insieme una serie di brevissimi filmati creati durante la quarantena e pubblicati dall’artista sul suo profilo Instagram. Si sorride a denti stretti, perché al di là dei disegni volutamente “brutti” e dell’atmosfera decisamente surreale di quella che è effettivamente una parodia quasi non-sense dei documentari naturalistici, alla fine resta in bocca il sapore amaro, dato dalla visione del mondo antropocentrica qui espressa in maniera cruda, seppur umoristica, dall’autore.
