Fabio Sgroi e la Palermo degli anni ’90 in un libro fotografico di Union Editions

Nella presentazione/manifesto del suo nuovo progetto editoriale Union Editions, il designer e artista romano Giandomenico Carpentieri dipinge con un inclusivo “noi” un dettagliato quanto schizofrenico (e proprio per questo assai preciso) ritratto di un’intera generazione — la mia, la sua, quella perennemente “a cavallo” di qualcosa, nata troppo presto o troppo tardi, costretta a inseguire i cambiamenti invece che provocarli, a cercare di destreggiarsi per cavar fuori le gambe dall’incendio piuttosto che innescarlo. Vecchi quando conviene esser giovani, e viceversa.

«Noi siamo innamorati, noi siamo bugiardi, noi siamo bambini, noi siamo cattivi, noi siamo puri, noi siamo eroi, noi siamo immaturi, noi siamo energia, noi stiamo cadendo, noi siamo incoerenti, noi stiamo fallendo, noi siamo dolci, noi siamo violenti, noi siamo gesto, noi stiamo ridendo, noi siamo lontani, noi siamo inaffidabili, noi abbiamo paura, noi siamo magia, noi siamo soli, noi siamo felici, noi siamo diamanti, noi siamo traditori, noi siamo persi, noi siamo gli occhi, noi siamo tanti, noi stiamo giocando, noi stiamo morendo, noi siamo utopia, noi siamo demoni, noi siamo amanti, noi stiamo sognando, noi stiamo brillando, noi stiamo vomitando, noi siamo angeli, noi siamo altrove, noi siamo fantasmi, noi siamo proiettili, noi stiamo sanguinando. Noi ci baciamo, noi stiamo godendo, noi siamo vuoti, noi stiamo piangendo», scrive Carpentieri, che non suggerisce altre coordinate se non gli stessi materiali prodotti da Union Press e — attraverso il composito journal che appare sul sito — una mappa “etico-estetica” dell’immaginario che attraversa il progetto.
Ce n’è abbastanza per orientarsi, comunque, e il mosaico di produzioni — libri, vinili, cassette, poster, fanzine, sciarpe e magliette — indica la strada della incessante ricerca tra sottoculture e spirito underground, tra polvere d’archivio e lampi digitali.

Fabio Sgroi, “Palermo 90”, Union Editions, febbraio 2021
(courtesy: Union Editions)
Fabio Sgroi, “Palermo 90”, Union Editions, febbraio 2021
(courtesy: Union Editions)

È in questo humus che nasce il nuovo libro, di prossima pubblicazione: Palermo 90 del fotografo Fabio Sgroi.
Chi già conosce Yard Press, progetto editoriale co-fondato da Carpentieri insieme ad Achille Filipponi, avrà riconosciuto in Palermo 90 l’ideale “seguito” di Palermo 1984–1986, Early works, già apparso qui su Frizzifrizzi, nel quale Sgroi mostrava, attraverso scatti fino a quel momento inediti, la scena punk palermitana.

Nel nuovo volume, presentato in un verde fluo da oggetto non identificato, il punk è già morto, ma non del tutto. Ci si muove nella originale confusione del “post-”, nella sublimazione dell’arte dell’arrangiarsi e fare avanguardia con pochissimi mezzi a disposizione, nell’energia della possibilità tanto quanto nel malessere di vivere in una città che è — come scrive Rodan Di Maria nel testo che accompagna le foto di Sgroi — «una città così fortemente caratterizzata da un disagio (sì, disagio) che tante volte non è stato e in parte continua a non essere quantificabile da un punto di vista clinico/scientifico (e che non è neanche tassonomicamente classificabile in maniera corretta)».

Fabio Sgroi, “Palermo 90”, Union Editions, febbraio 2021
(courtesy: Union Editions)

Volendo, noi eravamo gli sbandati, qualcosa di estremamente marginale nelle complesse dinamiche di una città famigerata perché immediatamente e universalmente identificata con determinate caratteristiche, temuta ma non rispettata, rifiutata perché diversa e occulta. E non è facile a parole descrivere quella deriva, quella ricerca del non so che, quell’agitarsi inquieti nel ventre di quella che ci sembrava una carcassa e invece era una bestia ben viva, ma prossima all’abbattimento.

— Rodan Di Maria

Musicista, scrittore e agitatore culturale, Di Maria la Palermo degli anni ’90 l’ha vissuta in prima persona come uno dei protagonisti della scena hardcore, e in Fotonote dalla città con il polipo nella testa (questo il titolo del “reportage tra i ricordi” che chiude il libro) ne racconta le ombre e le luci, le atmosfere, i personaggi, i luoghi, gli interstizi, avvertendo però che il suo è forse uno spunto troppo personale, e che «quello che dovrebbe davvero intrigarvi è che queste sono immagini da una scena morta, sono una degna parata di immortali trucidati, una cripta dei Cappuccini in più per una città che amavamo perché rappresentava il vero villaggio dei dannati sulla Terra. Che ci faceva fare, vivere, immaginare e creare in maniere che il mondo di chi produce non saprebbe immaginare neanche dopo dieci focus group, cento brainstorming, mille corsi di sviluppo creativo; e che il resto del mondo dei ragazzini non avrebbe potuto imbastire mai, persi in uno schematismo di cui i siciliani e i palermitani erano atavicamente privi. Fuori dai canali commerciali, fuori dalle grandi organizzazioni contro-culturali, fuori dall’organizzazione industriale della produzione, intrufolavamo il marcio del mondo nel nostro piccolo contesto di caffè concerto, taverne, piazzali e comitive scolastiche. Ci infilavamo forti delle nostre sicurezze, con le nostre consuetudini e i nostri rituali da scena underground, ma mettendoci una quota di cuore fortemente sbilanciata rispetto al cervello. O meglio, mettendoci una mente altra, che rispondeva a un orizzonte produttivo e culturale senza equivalenti in Occidente. Ma forse, alla fine, non eravamo altro che un branco di disadattati alternativoidi, come ce ne sono stati e ce ne sono tanti. O forse no. Queste foto vorrebbero raccontarmi che non è così, e io me lo faccio raccontare volentieri».

In uscita il 25 febbraio, Palermo 90 di Fabio Sgroi si può pre-ordinare online.
Stampato il sole 300 copie, ha 144 pagine ed è prodotto da Chiara Pietropaoli.

(copyright: Fabio Sgroi | courtesy: Union Editions)
Fabio Sgroi, “Palermo 90”, Union Editions, febbraio 2021
(courtesy: Union Editions)
Fabio Sgroi, “Palermo 90”, Union Editions, febbraio 2021
(courtesy: Union Editions)
Fabio Sgroi, “Palermo 90”, Union Editions, febbraio 2021
(courtesy: Union Editions)
(copyright: Fabio Sgroi | courtesy: Union Editions)
Fabio Sgroi, “Palermo 90”, Union Editions, febbraio 2021
(courtesy: Union Editions)
Fabio Sgroi, “Palermo 90”, Union Editions, febbraio 2021
(courtesy: Union Editions)
Fabio Sgroi, “Palermo 90”, Union Editions, febbraio 2021
(courtesy: Union Editions)
(copyright: Fabio Sgroi | courtesy: Union Editions)
Fabio Sgroi, “Palermo 90”, Union Editions, febbraio 2021
(courtesy: Union Editions)
Fabio Sgroi, “Palermo 90”, Union Editions, febbraio 2021
(courtesy: Union Editions)
Fabio Sgroi, “Palermo 90”, Union Editions, febbraio 2021
(courtesy: Union Editions)
(copyright: Fabio Sgroi | courtesy: Union Editions)
Fabio Sgroi, “Palermo 90”, Union Editions, febbraio 2021
(courtesy: Union Editions)
Fabio Sgroi, “Palermo 90”, Union Editions, febbraio 2021
(courtesy: Union Editions)
(copyright: Fabio Sgroi | courtesy: Union Editions)
(copyright: Fabio Sgroi | courtesy: Union Editions)
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