Stadio Now: la fonderia Zetafonts sta lavorando al revival del carattere Stadio, disegnato da Aldo Novarese

L’anno scorso si è celebrato il centenario dalla nascita di uno dei più grandi disegnatori italiani di caratteri tipografici, il piemontese Aldo Novarese.
Nel corso della sua lunga carriera, che cominciò, appena adolescente, presso l’ormai mitica fonderia Nebiolo di Torino, Novarese progettò più di 100 famiglie di caratteri, le più celebri delle quali sono certamente Microgramma ed Eurostile.

Il centenario, purtroppo, si è svolto assai più in sordina di quanto Novarese avrebbe meritato, ma ha visto anche la nascita di un paio di bei progetti di recupero dell’eredità progettuale del designer. Del primo ho già scritto, e si tratta della riedizione di Alfa-Beta, un libro che Novarese pubblicò nel 1964 per l’insegnamento del disegno dell’alfabeto nelle scuole di grafica.
Il secondo è invece il recupero di un font poco conosciuto, che si chiama Stadio e che Novarese disegnò nel 1974 per Reber, azienda specializzata in trasferibili con la quale collaborò a lungo.

(courtesy: Zetafonts)

Fondata nel 1960 a Spresiano, in provincia di Treviso, da Renato Bernardi (il nome dell’azienda è una fusione tra le lettere iniziali di nome e cognome), Reber diventò in brevissimo tempo una delle principali realtà internazionali del settore e, a partire dal 1969, mise in catalogo col suo marchio R41 i caratteri prodotti dalla fonderia Nebiolo. Il rapporto con Novarese continuò anche quando lui si ritirò dalla fonderie e iniziò a lavorare come freelance. Stadio è nato in questo periodo e oggi è al centro di un progetto di recupero e digitalizzazione nato proprio dalla collaborazione tra Reber e la fonderia digitale fiorentina Zetafonts, nata nel 2001 dall’idea di Francesco Canovaro, Debora Manetti e Cosimo Lorenzo Pancini.

(courtesy: Zetafonts)

«Nell’ambito dell’attività accademica svolgiamo come docenti un progetto di riscoperta del patrimonio legato alle produzioni di Aldo Novarese e di altri designer operanti in Italia nel dopoguerra. Avendo scoperto la serie disegnata da Novarese per Reber, titolare del marchio R41, ci siamo messi in contatto con Caterina Piatti [oggi a capo dell’azienda, ndr], senza un’idea precisa.​ È stato quando abbiamo posato i nostri occhi sui trasferibili di Stadio che ha preso forma l’operazione», spiega Pancini, che dirige il lavoro di riedizione del font, che sarà ribattezzato, nella sua versione digitale, Stadio Now.

«Stadio è uno dei più curiosi design di Novarese per R41​: un grotesque extra bold fortemente riconoscibile per il suo contrasto inverso, con le linee orizzontali più sottili delle verticali. Nella scrittura tradizionale dell’alfabeto latino e in particolare nella stampa, i gambi verticali sono solitamente al contrario. Pertanto, le forme delle lettere a contrasto inverso, storicamente chiamate “italiane”, producono un effetto esasperato, in cui le lettere sembrano essere state stampate in modo sbagliato», scrivono Canovaro, Manetti e Pancini.

(courtesy: Zetafonts)

Attualmente Stadio Now è un work in progress, ma c’è già la possibilità di acquistare la “prerelease version”, con un grosso sconto, fino al 1º marzo 2021.
C’è anche l’opzione di acquisto deluxe, che comprende anche i trasferibili originali del 1974 e una sciarpa, prodotta da All Fonts Are Bastards.

Inoltre Zetafonts ha anche lanciato un’iniziativa collettiva, la Coppa Stadio, invitando uno studio o un* designer di ciascuna regione italiana a disegnare un poster dedicato a una squadra di calcio utilizzando le lettere di Novarese.

(courtesy: Zetafonts)
(courtesy: Zetafonts)
(courtesy: Zetafonts)
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