Da LogoArchive un numero speciale dedicato alla ciclicità del design grafico

Corso intensivo nella progettazione di un logo:
1. conoscere il cliente e le sue esigenze;
2. trovare una soluzione adatta che possa essere presente su una facciata e con dimensioni dei pixel limitate sul web;
3. non farsi prendere dal panico.

Sono queste le semplici regole seguite da BankerWessel — pluripremiato studio svedese di progettazione grafica — nel disegnare un logo.
Di base a Stoccolma, BankerWessel lavora principalmente su identità visive, pubblicazioni e spazi espositivi, seguendo la lezione del modernismo di metà ‘900 e aggiornandola alla contemporaneità, al digitale, agli spazi virtuali, all’enorme quantità e varietà di piattaforme utilizzate oggi per comunicare.

In questa capacità di guardare al passato per dar senso al presente, utilizzando entrambi — passato e presente — per dar forma al futuro, il designer Richard Baird identifica una della basi fondamentali della progettazione visiva: «il design, nelle sue tante forme, ha una componente ciclica» scrive Baird nel nuovo numero della sua fanzine LogoArchive, nata nel 2018 e dedicata allo studio della forma e del linguaggio dei loghi del passato.

LogoArchive Extra Issue, gennaio 2020 (courtesy: Richard Baird)
LogoArchive Extra Issue, gennaio 2020 (courtesy: Richard Baird)
LogoArchive Extra Issue, gennaio 2020 (courtesy: Richard Baird)

Quello appena uscito è in realtà un numero speciale, il terzo (in precedenza ne sono stati pubblicati uno in collaborazione con l’archivio Canada Modern e uno con Logo Books), nato appunto con il contributo di BankerWessel e focalizzato proprio sulla succitata componente ciclica e sulla natura iterativa del design grafico, mettendo a confronto nelle pagine della fanzine alcuni loghi storici con quelli realizzati dallo studio svedese e con i tanti bozzetti prodotti da BankerWessel nella fase di progettazione.

A sottolineare il concetto di loop, c’è da segnalare che quelle mostrate nell’extraissue di LogoArchive sono identità visive realizzate da designer per designer: studi, agenzie, conferenze, associazioni (vedi ad esempio il logo di Pino Tovaglia per l’ADI, Associazione per il Disegno Industriale).

Prodotto con due diverse cover, una con un logo del passato — Yves Paquin, 1976 — e una con uno contemporaneo — il simbolo di Fotografiska, museo della fotografia di Stoccolma, progettato nel 2010 BankerWessel —, LogoArchive Extra Issue è stato stampato su tre differenti carte Fedrigoni, spillato con graffette bianche (vedi sotto la voce cura del dettaglio) e si può acquistare online.

LogoArchive Extra Issue, gennaio 2020 (courtesy: Richard Baird)
LogoArchive Extra Issue, gennaio 2020 (courtesy: Richard Baird)
LogoArchive Extra Issue, gennaio 2020 (courtesy: Richard Baird)
LogoArchive Extra Issue, gennaio 2020 (courtesy: Richard Baird)
LogoArchive Extra Issue, gennaio 2020 (courtesy: Richard Baird)
LogoArchive Extra Issue, gennaio 2020 (courtesy: Richard Baird)
LogoArchive Extra Issue, gennaio 2020 (courtesy: Richard Baird)
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