Americano, classe 1984, Jake Fried non è diventato un artista dell’animazione: ha scoperto di esserlo. E lo ha fatto mentre era ormai già avviato nella sua carriera di pittore.
Nei suoi disegni e nei suoi quadri, infatti, Fried era solito apportare continue modifiche, talvolta per mesi o addirittura anni, ritoccando, cancellando, rivedendo — un po’ come fanno quegli scrittori (vedi Arbasino) che continuano a rimaneggiare le proprie opere. Interessato ad analizzare come i suoi lavori cambiavano nel tempo, Fried incominciò a registrare tutte le alterazioni. Osservandole, si rese conto che ciò che stava facendo, dopotutto, era animazione.

Dal 2011 a oggi l’artista ha sviluppato un metodo di lavoro che è diventato anche il suo marchio di fabbrica: partire da un disegno e poi lavorare su quell’unico foglio con inchiostri e bianchetto, scansionando ogni passaggio per poi montare tutti i fotogrammi in un unico filmato. Un lavoro di mesi per ogni breve video, senza seguire storyboard ma semplicemente abbandonandosi al flusso creativo.
Le sue animazioni — spesso allucinanti ed ipnotiche — hanno vinto premi, sono state selezionate dai principali festival di tutto il mondo e proiettate in decine di mostre.
The Blank Page, la più recente, ha ricevuto l’ambito “badge” degli Staff Picks di Vimeo, l’11 nella carriera di Fried.




